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CAGLIARI. Alla scoperta dei Fenici. Da Krly a Karales a Cagliari: dentro la città attraverso i millenni.

Il nome, o meglio i nomi, di una città ne raccontano la storia. Così è per Cagliari il cui nome più antico, Krly, si dice derivi da “Kar”, che significa roccia, oppure da “Kal” che vuol dire insenatura.

Alla città i romani diedero il nome plurale di Carales o Karales.
Pietra, dunque, o porto la chiamarono gli antichi abitatori e, stando alla sua posizione, possono essere vere entrambe le ipotesi. Oggi alla città si dà il nome affettuoso di su Casteddu, estendendo a tutta l’area urbana la denominazione del quartiere storico di Castello, fondato dai pisani che la dominarono nel corso del Duecento.

L’itinerario dentro e intorno a Cagliari, della durata ottimale di tre-quattro giorni, conduce a compiere un viaggio nel tempo di molti millenni e permette di accostarsi a paesaggi naturali di notevole interesse.
Emporio di livello internazionale già in età fenicia (VIII secolo a. C.), Cagliari restituisce emozioni profonde derivanti dai segni degli insediamenti plurisecolari di etnìe diverse, che hanno dato forma al paesaggio, carattere alla popolazione, sapienza all’artigianato, peculiarità alla cucina: nulla qui è inventato oggi, ma ha il sapore antico dei millenni. E lo si scopre a poco a poco, percorrendo le strette strade del centro, parlando con gli abitanti, visitando le botteghe degli artigiani – eccellenti modellatori di crete e straordinari orafi – assaggiando i vini che già vi portarono i Fenici e gustando i sapori intensi di una cucina che sa di mare e di terra.

Cultura del vivere urbano, attività legate al porto, blasoni di antiche famiglie dominanti, tracce forti di saperi legati al fare, affondano in un passato che parla di Oriente, di Africa, di Spagna, di mare Mediterraneo, ma anche di terra, l’entroterra ora dolce ora aspro dell’isola, di cui Cagliari è, insieme con Olbia, una delle due “ grandi porte”.
Ritorniamo ai “nostri Fenici”, ai mercanti-navigatori che vi giunsero dalle lontane coste dell’odierno Libano e qui si fermarono valutando la sicurezza degli attracchi, attirati da un mercato che già esisteva e che i Sardi avevano reso fiorente principalmente grazie allo sfruttamento delle miniere.

Un’altra grande risorsa che venne sfruttata fu quella delle saline: lavoro fra mare e cielo che dura da millenni, ricchezza restituita all’uomo dal mare, testimoniato oggi dalla saline di Molentargius e dalla Città del sale, percorso espositivo di estrema suggestione – che vi consigliamo di fare prima di lasciare la città – che permette di conoscere i procedimenti dei salinari e gli edifici legati alla moderna industria di estrazione del sale.
Se non è facile oggi leggere i segni dei Fenici e, prima di loro, dei paleosardi, in un tessuto urbano profondamente modificato dai secoli, un grande aiuto a “camminare per Cagliari attraverso i millenni” viene dalla visita al Museo Archeologico Nazionale – che consigliamo di fare subito appena arrivati in città e a cui suggeriamo di dedicare un’intera giornata.
La sua intelligente sistemazione permette infatti di avere dinanzi, in un primo settore, la successione delle culture che si avvicendarono nella città e nell’Isola: dal neolitico all’altomedioveo (oltre 6000 anni!), mentre le altre sezioni sono organizzate topograficamente. Chi avrà tempo sufficiente per fermare l’occhio sui materiali esposti sarà attratto dagli straordinari reperti risalenti all’età del ferro, carichi di forza espressiva e magica- e poi dalla celebre stele fenicia di Nora (ambientata in modo superbo) su cui potrà leggere l’antico nome dell’Isola scritto nei caratteri dell’alfabeto fenicio, che non aveva vocali: SRDN. Potrà poi ammirare i gioielli che provengono dalla città fenicia di Tharros (itinerario n.6) e non potrà non meravigliarsi vedendo che quegli antichi navigatori possedevano tecniche tanto raffinate di lavorazione dell’oro, del vetro e di altri materiali preziosi e un gusto superbo da cui – lo si può constatare – hanno attinto orafi e artigiani dei secoli successivi, fino ad oggi. Tesori ancora sconosciuti ai più che vi lasceranno letteralmente senza fiato e vi ricorderanno, in alcuni casi, le tipologie dei gioielli d’Egitto e gli sfarzi delle corti dei faraoni.
E una volta usciti dal museo, con ancora dentro gli occhi i bagliori dell’oro e i colori dei vetri, e nella mente la “vertigine del tempo”, si può visitare l’ Anfiteatro, il sito romano più imponente dell’isola, di cui rimangono la cavea e parte delle gradinate, e poi percepire la dimensione del privato d’età romana visitando la Villa di Tigellio, un complesso di tre domus tra II e IV secolo d. C., segni importanti di sette secoli di dominazione romana (la conquista della Sardegna risale al 238 a. C.), quando la città continuò a essere un grande emporio commerciale da cui partivano grano, sale e minerali, grazie al suo porto antico dove, come scriveva il poeta latino Claudiano: “sicure da tutti i venti riposano le acque”.
Ai primi secoli dell’era cristiana e alle persecuzioni, che anche a Cagliari ebbero illustri martiri, si lega il culto dei due santi più cari alla pietà popolare cagliaritana e sarda: San Saturnino giovane martire, patrono della città, e Sant’Efisio patrono della Sardegna, un condottiero romano convertito al cristianesimo. E proprio a San Saturnino è dedicata la chiesa più antica della città e una delle più antiche dell’isola che consigliamo di visitare insieme con le altre chiese: la cattedrale di Santa Maria di Castello, il chiostro di San Domenico, Santa Eulalia, Nostra Signora di Bonaria.

All’età medievale, al giudicato di Cagliari (uno dei quattro “stati” in cui fu divisa la Sardegna a partire dalla conquista bizantina del VI sec. d. C.) e poi alla presenza dei pisani sull’isola, si legano altri importanti monumenti, come le torri di San Pancrazio e dell’Elefante che facevano parte del sistema fortificato chiamato Castello voluto dai pisani, che dominarono il giudicato di Cagliari per tutto il secolo XIII strappando il potere alle famiglie locali.

Poi fu la volta di altri conquistatori: prima i re d’Aragona e poi, dopo il 1479, i re di Spagna che ne segnarono la storia fino al secolo XVIII; nel 1718 Vittorio Amedeo II di Savoia divenne re di Sardegna.
Siamo ancora sulle tracce dei Fenici, se spostandoci dal centro ci avviciniamo alla grande necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu (del V sec. a. C.), per ora non visitabile, con centinaia di camere sotterranee scavate nella roccia e accessibili da un pozzo, con decorazioni e corredi funebri. La necropoli, utilizzata anche dai Romani, ha portato alla luce, in tombe soprattutto a pozzo, scavate tra il IV secolo a. C. e il I d. C. , numerosi corredi funebri; fra le più significative quella “del Guerriero”, con una complessa decorazione dipinta, in cui spicca un guerriero barbato, e quella “dell’Ureo”, così chiamata dal cobra sacro della religione egizia che troneggia al suo interno, visitabile su appuntamento.

Molti altri i resti archeologici “sotterranei”, come la interessante grotta della Vipera, semère di età romana.
La storia millenaria di Cagliari è, dunque, fortemente legata all’ambiente, agli stagni e alle saline – non si può mancare una visita a quelli vicini di Molentargius e di Santa Gilla -, alle straordinarie spiagge e a un mare diverso, qui, da quello di tutte le altre parti dell’Isola.

Chi voglia entrare prepotentemente in sintonia con la cultura cagliaritana, non può mancare di partecipare a qualcuna delle feste tradizionali che vi si celebrano: alla festa di Sant’Efisio (1° maggio), che lega Cagliari a Nora (Pula), ove sorge una chiesa a lui intitolata e dove il Santo giunge in processione sul suo cocchio per restarvi fino al 4 maggio; ai riti della Settimana Santa (venerdì e sabato santo), oppure, se si predilige la gastronomia, alla Sagra del pesce degli inizi di settembre (Cagliari, Villaggio dei pescatori), con le specialità della “burrida” e dello “scabecciu”, per gustare l’alimento principe dell’antica e della moderna cucina cagliaritana che la lega al mare e agli antichi navigatori fenici che ne resero grande il porto.


Autore: Anna Laura Trombetti

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