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ROMA. Per le antiche Vie.

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Sono veri e propri tesori, archeologici, naturalistici, storici, quelli che caratterizzano le più famose strade che da Roma portano… verso il mondo.
Da sempre si dice che “tutte le strade portano a Roma” e ai suoi tesori. Ma si dice anche, ed è altrettanto vero, che tutte le Vie consolari che si estendono nella sua provincia ne custodiscono altrettanti, molte volte frequentati ed esplorati da chi abiti nella Città Eterna durante le cosiddette gite “fuori porta”. Tesori paesaggistici, naturalistici e archeologici inestimabili: dal mare ai monti, alle colline. Che si tratti di una magnifica duna costiera, come quella della tenuta presidenziale di Castelporziano lungo la Via Severiana, o del Lago Albano, antichissimo vulcano incastonato nella Via Appia, del Porto di Traiano lungo la Portuense o del maestoso Castello di Santa Severa lungo la Via Aurelia. Sono tutte e comunque mete turistiche che hanno in comune sia la particolarità del territorio sia una significativa rilevanza storico-culturale.
E oggi questi splendidi e a volte poco conosciuti luoghi fanno parte di un progetto promosso dall’Associazione Civita e realizzato con il sostegno della Camera di Commercio di Roma e il Patrocinio della Provincia di Roma denominato Tesori in un palmo di mano.
Luoghi da scoprire lungo le Vie Consolari romane. Dodici itinerari che dalla Capitale si snodano lungo le tredici antiche vie consolari romane, Flaminia, Cassia, Claudia Braccianese, Aurelia, Portuense, Salaria, Ardeatina, Appia, Latina, Prenestina, Tiburtina, Nomentana e Severiana. Veri e propri gioielli del territorio che potranno essere scoperti anche attraverso il telefonino, grazie a un’applicazione iPhone che porta lo stesso nome del progetto e che può essere scaricata gratuitamente sul cellulare.
L’applicazione consiste in una guida che spazia da due famosissimi siti tutelati anche dall’Unesco – Villa Adriana e Villa D’Este a Tivoli – alle necropoli etrusche di Cerveteri. Ma non basta. Sono infatti oltre 180 i beni di interesse storico e artistico censiti da Civita, tra cui oltre quaranta centri abitati, settanta fra musei, chiese, santuari, palazzi e castelli, cinquanta beni archeologici e otto tra parchi naturali e riserve. Il tutto è disponibile anche online sul sito www.tesorintornoaroma.it.
«Con l’apertura di questo portale per la valorizzazione delle vie consolari proponiamo un nuovo modello di sviluppo: il territorio circostante alla Capitale è una grande miniera di storie, di bellezze, di cultura e non, come a volte purtroppo succede, un luogo in cui impera la speculazione edilizia», ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del progetto il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Più o meno dello stesso parere il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi, che ha inoltre sottolineato come «lo sviluppo economico si deve coniugare con quello culturale, i tesori dell’arte e le vestigia devono essere il motore del progresso materiale» e che «uno dei grandi problemi del nostro turismo è rappresentato dalle poche notti che si passano a Roma e questi itinerari possono aggiungere un altro prodotto di grande livello per chi ci viene a visitare».
E ce ne sono davvero tante di cose da vedere nelle vie consolari romane, costellate come sono da siti archeologici, basolati, borghi, cattedrali, abbazie, castelli, parchi, riserve ed aree naturalistiche incontaminate.
«La magia di Roma fa sì che il viaggiatore non trovi sempre il tempo per rivolgere la sua attenzione a quel territorio così ricco di storia, cultura, arte, archeologia che è la provincia. Proprio qui stanno le ragioni del lavoro che presentiamo (…). Occorre individuare nuovi modelli che ci rendano sempre più unici e dunque politicamente rappresentativi ed economicamente competitivi sul mercato globale», ha affermato Bernabò Bocca, Vice Presidente dell’Associazione Civita, che ha anche sottolineato come la vera opportunità del nostro Paese e delle nostre industrie risieda «nella nostra forte competenza “estetica”, cioè nella capacità di “sentire” tipica del popolo italiano (…). È qui, quindi, che entra in gioco il Territorio, e quell’insieme di tradizioni, paesaggio e patrimonio culturale che produce e trasmette il senso profondo dell’identità».
Nell’ambito del progetto, oltre all’attività di valorizzazione, viene sviluppata un’azione di sostegno alle imprese per promuovere un modello di sviluppo imperniato sia sulle risorse culturali sia a sostegno della filiera. I prodotti realizzati vanno dai testi descrittivi a un ricchissimo apparato iconografico (nel portale sono presenti circa 200 fotografie). Inoltre, con particolare riferimento agli strumenti tecnologici, si ha la possibilità di visualizzare 12 video (in doppia lingua, italiano e inglese, uno per ciascun itinerario), l’utilizzo di mappe e funzioni interattive utili per progettare una visita, inviare contributi multimediali, lasciare commenti e segnalazioni da condividere anche tramite i più noti social network.
Tesori in un palmo di mano è dunque un invito a vivere la cultura con attenzione, curiosità e gusto dell’esplorazione: un’altra iniziativa che conferma l’impegno di Civita nella promozione del nostro patrimonio, nella consapevolezza che l’Italia sia proprio quel “museo diffuso a cielo aperto” di cui in molti hanno scritto e raccontato, dai tempi del Grand Tour in poi.

Autore: Claudia Colombera

Fonte: Il Carabiniere.it, 01/07/2011

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