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LUCCA. Le ossa degli animali raccontano la città medievale.

Colpita da due gravi carestie. Gli studi condotti sul materiale osteologico animale recuperato dal sito archeologico di Palazzo Poggi, nel pieno centro di Lucca, offrono, infatti, agli studiosi, uno spaccato della vita medievale del capoluogo. Oltre a fornire preziose informazioni sull’aspetto socio-economico in cui vivevano gli abitanti di Lucca nel Medioevo, l’esame dei reperti animali nello scavo lucchese e’ stato utile anche al Museo Anatomico Veterinario di Pisa, come ha confermato la sua responsabile dottoressa Alessandra Coli, “per un riscontro determinante che ha contribuito alla ricostruzione della storia anatomica dell’animale domestico”. L’indagine e’ stata condotta dalle dottoresse Laura Landini e Silvia Nutini sui reperti ritrovati dal professor Michelangelo Zecchini e dal dottor Giulio Ciampoltrini della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.
Dai resti animali emersi nello scavo di Palazzo Poggi – ha detto il professor Zecchini – si e’ potuti risalire al contesto ambientale e alle attivita’ economiche e sociali delle comunita’ umane in epoca medievale a Lucca. Oltre a quelli esaminati dalle due dottoresse, e’ stato inoltre recuperato anche il cranio di un piccolo cavallo che, sempre attraverso l’archeozoologia, potrebbe essere oggetto di studi altrettanto interessanti”.
Dallo studio e’ emerso che, tra il VI e il IX secolo e tra il XIII e il XIV secolo, Lucca fu colpita da due terribili carestie, durante le quali, proprio per la gravita’ della situazione e la scarsita’ di cibo, venivano macellati animali impiegati solitamente per il lavoro come l’asino, o particolarmente vicini all’uomo come il cavallo. Sono stati ritrovati, in entrambe le epoche, anche resti di cani, che come oggi avevano una funzione di compagnia e guardia delle greggi.

Di rilievo due reperti: una rosetta basale, la porzione iniziale delle corna di un cervo con evidenti segni di lavorazione da parte dell’uomo, che si pensa fosse stata levigata per essere utilizzata come pestello per ammorbidire le carni macellate. Inoltre, il recupero di resti di un suino, animale molto importante in epoca medievale: in questo caso, il colore, l’usura e la lunghezza della porzione di dentatura recuperata indicano profonde anomalie nella masticazione dell’animale, dovute probabilmente all’utilizzo di una museruola che serviva per farlo spostare.

Fonte: Agi Newson, 16/11/2009

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