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PAESTUM (Sa). Archeoweb, ricostruzioni virtuali quasi perfette con i nuovi software.

Passata la moda degli Avatar (per il momento, almeno fino all’arrivo del nuovo film di James Cameron), l’archeologia virtuale torna sui suoi tradizionali passi.
«Ma la tecnologia e la ricerca dice Sofia Pescarin, ricercatore del Cnr si fanno di anno in anno più potenti, offrendo opportunità nuove di ricostruzione dei siti antichi e dei paesaggi».
A fare il punto sul settore sarà nei prossimi giorni Archeovirtual, la mostra annuale che si occupa dei software sviluppati per le ricostruzioni virtuali dei siti archeologici.
La mostra è inserita nell’ambito della XII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania e ideata e organizzata dalla Leader Sas a Paestum dal 19 al 22 novembre prossimi.
Quest’anno l’evento assume un carattere più internazionale che in passato. Attraverso animazioni, filmati, suoni ed immagini ideati in ogni parte del mondo, il visitatore può entrare in contatto ed interagire attivamente con progetti dall’elevato contenuto tecnologico e scientifico e viene proiettato in un mondo virtuale dove reale ed immaginario si fondono insieme per far rivivere e interpretare il passato in modo più diretto e coinvolgete, e con un impatto anche emotivo.
I progetti presentati sono in tutto undici: L’Antica Agorà di Atene (realizzato da FHW, Grecia), La Ricostruzione virtuale della Grotta di Santimamine (VirtualWare, Spagna), Il Museo virtuale dell’Iraq (CNR, Italia), Vita e potere della Roma imperiale (CNR, Italia), Roma antica in 3D (Altair4, Italia), Dublino medievale (Noho, Irlanda), Timeframe Harelbeke (Visual Dimension, Belgio), La Torre Vendicari (NoReal, Italia), Il Museo del paesaggio a Stymphalia, ovvero il Museo virtuale dell’Iraq (CNR in collaborazione con il ministero degli Esteri, Italia), Miti virtuali di Luxor e Dendara (Cultnat, Egitto), Netconnect (Università della Calabria, Italia).
A questi undici progetti si affianca uno “spazio multivisione” all’interno della Mostra dedicato alla visione di altri progetti inviati al comitato scientifico.
Nell’ambito di ArcheoVirtual è stato organizzato anche un workshop per la mattina del 20 novembre dal titolo: “Musei Virtuali: come è andata a finire?” per discutere dello sviluppo, gestione, manutenzione e fruizione di un museo virtuale attraverso un viaggio tra le realtà sopravvissute e quelle scomparse.

Fonte: Repubblica.it, 17/11/2009

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