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GIAPPONE. La Torino egizia a Tokyo.

Gli antichi faraoni alla corte dell’imperatore del Giappone. Dal primo agosto Tokyo ospita l’imponente esposizione “L’Antico Egitto a Torino“, che porterà 150 reperti del museo del capoluogo piemontese in mostra nelle cinque principali città del Giappone per un anno: si potranno ammirare il pregevole gruppo scultoreo che raffigura il Dio Ammon e il faraone Tutankhamon, il sarcofago di Ibis, oltre a statue, steli, gioielli che compongono una raccolta di altissimo valore iconografico e storico artistico. Numerosi reperti vengono esposti per la prima volta in Giappone e, in alcuni casi, per la prima volta fuori delle mura del Museo. Molto curate e ricche le indicazioni iconografiche a beneficio del pubblico locale.

L’iniziativa, supportata dal Ministero degli Affari Esteri giapponese e dall’Amasciata d’Italia in Giappone, è partita da Tokyo (1 agosto – 4 ottobre 2009) per poi toccare Sendai (24 ottobre – 23 dicembre 2009), Fukuoka (5 gennaio – 7 marzo 2010), Kobe (20 marzo – 30 maggio 2010) e Shizuoka (12 giugno – 22 agosto 2010).

La particolarità dell’esibizione sta nel suo duplice soggetto: da un lato i visitatori prendono diretto contatto con l’arte e la cultura dell’antico Egitto, dall’altro scoprono le peculiarità di un museo unico nel suo genere come il Museo Egizio di Torino, che si distingue da altre collezioni egizie presenti in Europa come quelle del British Museum o del Louvre. Per rappresentare efficacemente questa radicata relazione tra la città e il suo museo “straniero”, sono stati ricostruiti il passato, il presente e il futuro del Museo Egizio e, attraverso supporti quali fotografie e pannelli, proiettano il visitatore dal lontano Oriente nella città di Torino.

Il progetto è una delle punte di diamante delle manifestazioni previste per “Italia-Giappone 2009”, l’anno di eventi e scambi culturali che stanno avvicinando due paesi geograficamente molto distanti, ma entrambi portatori di tradizioni e storia antiche. L’iniziativa, il cui valore complessivo ammonta ad oltre mezzo milione di dollari, ha visto l’impegno degli organizzatori e di sponsor privati giapponesi che hanno garantito il fee per il prestito, i diritti di utilizzo delle immagini dei reperti ed il contributo che normalmente si dà all’ente prestatore per il restauro delle opere più a rischio, così da renderne possibili il trasporto e l’esposizione.


Fonte: News ITALIA PRESS 12/08/2009
Cronologia: Egittologia

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