Uno degli approcci che occorre avere trattando simboli che abbracciano più civiltà e culture, come quello del corno, è quello di ritenere plausibile l’esistenza di un codice originario comune alle religioni e, soprattutto, che fra i miti antichi e l’avvento del cristianesimo non ci sia un conflitto ma una continuità.
Nelle precedenti ricerche questo si era riscontrato, in Colchide, una continuità fra l’antico mito del Vello d’oro e le prime comunità cristiane della chiesa ortodossa georgiana e, recentemente in Anatolia, al confine con la Siria, nelle devastate zone della guerra sulle tracce dell’originaria acqua della Genesi. L’acqua della vita potrebbe essere identificata con l’acqua che i locali venerano e usano per curare i malati alla periferia della città di Şanlıurfa (l’antica Edessa) in un pozzo miracoloso che si crede sia quello dove è stato seppellito per sette anni il biblico Giobbe.
Il mito non inventa ma parte sempre da un qualche cosa di autentico che affonda le sue radici nei popoli, così ci siamo recati in Grecia nei luoghi in cui si sono svolte le vicende mitologiche del Mito della Cornucopia, il leggendario corno dell’abbondanza che Eracle ottiene nella lotta con il Dio fluviale Acheloo…
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Autore: Emanuele Franz – em_franz@yahoo.it