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CONCORDIA SAGITTARIA (Ve). Tutti stretti attorno alla Basilica.

Una squadra di prim’ordine si è formata per vincere la partita della valorizzazione del patrimonio culturale e religioso di Concordia. Dopo anni di consultazioni e verifiche si è data appuntamento nella sede del consiglio comunale della città dei Martiri, per la firma di un protocollo d’intesa.
Erano presenti il Dott. Vincenzo Tinè, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, l’Arch. Sabina Ferrari dei Beni Architettonici e Paesaggistici per le provincie di Padova, Venezia Treviso e Belluno, il Dott. Angelo Tabaro, Segretario Regionale per la Cultura, la Prof.ssa Elena Francesca Ghedini, dell’Università degli Studi di Padova, il Rettore dell’Università IUAV di Venezia il Prof. Amerigo Restucci, il Sindaco di Concordia Sagittaria, Marco Geromin e il vescovo Mons. Giuseppe Pellegrini per la Diocesi di Concordia – Pordenone (rappresentato da mons. Livio Corazza, Parroco della Cattedrale).
È un progetto pilota dove tutti questi Enti, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, intendono cooperare, attraverso la messa a disposizione delle proprie risorse umane, tecniche, strumentali e finanziarie all’attuazione di un progetto generale, integrato e coordinato inerente la valorizzazione e la fruizione dei seguenti contesti archeologici di Concordia Sagittaria, a partire dalla salvaguardia della Basilica Apostolorum.
La zona archeologica è da anni sospesa tra la valorizzazione e la messa sicurezza e, se non si interviene in modo serio e consistente, il degrado è progressivo.
Gli scavi non sono terminati, la Cattedrale è sostenuta da pilastri che non la rendono sicura ad eventuali scosse sismiche. I lavori necessari richiederebbero milioni di euro. E se non vengono eseguiti questi lavori, tutto può andare perduto.
Ed ecco, che per la prima volta, un gruppo di Enti di primordine, direttamente interessati alla valorizzazione della Basilica si sono messi insieme per tenere viva l’attenzione di tutti sull’urgenza e la necessità di intervenire per il consolidamento e l’utilizzo culturale di quello scrigno di bellezza che è, in primis, l’area archeologica della Basilica.
Se il complesso di piazza Costantini è il più prezioso ed esige interventi consistenti ed immediati, non sono meno preziosi e meritevoli di attenzione altri luoghi di interesse culturale come le domus nel Parco dei Signini in via dei Pozzi romani, il tratto di cinta muraria e delle Terme di Nordest, il Ponte Romano, il Teatro e la Villa Soranzo.
Sono migliaia (otto mila solo in questi ultimi mesi) i visitatori del patrimonio archeologico di Concordia. Senza dimenticare che una gran parte di essi, vanno alla ricerca delle radici della loro fede, ritrovando nuovo slancio per affrontare le sfide di oggi, sull’esempio di chi ci ha preceduto.
Concordia e tutto il territorio sperano molto che questi buoni intenti contenuti nella convenzione vengano presto attuati. Prima che sia troppo tardi.

Autore: Mons. Livio Corazza

Fonte: Il Popolo on line, Pordenone, 22/07/2012

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