Archivi

CIVIDALE DEL FRIULI (Ud). Restaurato il coro ligneo trecentesco: dopo sette anni può tornare al Tempietto.

tempietto

Dopo oltre sette anni di distanza dallo “svuotamento” del tempietto longobardo, eseguito grazie a un’operazione senza precedenti di smontaggio e trasferimento affinché fosse restaurato, il coro ligneo trecentesco sta per subire il processo inverso, quello cioè del ritorno nella sua storica sede. Un evento che si avvicina.
Il competente ufficio municipale ha già assegnato a una ditta specializzata l’incarico di riportare gli stalli dalla chiesa di San Giovanni in Valle – che ha accolto l’imponente creazione per tutto il tempo delle attività di recupero e ben oltre, essendo nel frattempo partiti vari lotti di cantiere nel gioiello Unesco – nella loro sede originaria, con un lavoro che assumerà i connotati del grande evento.
Tuttavia, per offrire ai visitatori l’opportunità di ammirare ancora per qualche tempo l’oratorio di Santa Maria in Valle come si presentava al principio, privo cioè dell’elemento d’arredo (e adesso a sua volta magnificamente restaurato negli stucchi e negli affreschi), l’amministrazione, guidata dal sindaco Daniela Bernardi, «sta valutando la possibilità di programmare il trasloco, naturalmente d’intesa con la Soprintendenza, a partire dal mese di gennaio».
Ad annunciarlo è stato l’assessore comunale al Patrimonio, Flavio Pesante, che ha seguito passo dopo passo le fasi di un insieme di azioni di estrema importanza ai fini della tutela del tempietto e, contemporaneamente, della ricerca e dell’approfondimento scientifico.
«Stiamo verificando – spiega Pesante – se si possa lasciare il sito Unesco così com’è attualmente fino a fine anno, in modo tale da consentire ai turisti, anche in un periodo come quello natalizio che si annuncia affollato, di vedere come il tesoro di Cividale si presentava fino a ottocento anni fa: un’occasione che si potrà cogliere ancora per poco, appunto, fino al grande rientro del coro ligeno, riportato allo splendore e alle tonalità di un tempo».
A gennaio si potrà procedere: e sarà un momento “epocale”, sia per la delicatezza logistica sia per la ricomposizione dell’assetto del tempietto longobardo così come i cividalesi lo conoscevano, ma con una luminosità nuova, frutto proprio delle azioni restaurative.
Dalla tinta scura e tetra degli stalli pre-risanamento si è infatti tornati ai morbidi toni cromatici delle origini, con il riaffioramento, fra l’altro, di parte delle antiche policromie: è il risultato di un impegno durato anni e sviluppatosi sempre a vista, al di là dei pannelli trasparenti con cui era stata delimitata l’area di lavoro in chiesa, scelta voluta per offrire a tutti coloro che entrassero nel monastero di Santa Maria in Valle di ammirare comunque l’antico bene, con l’opportunità aggiuntiva di osservare gli esperti all’opera.
Lo stesso è avvenuto, nei mesi scorsi, per il restauro delle sante e dei fregi del tempietto, che a loro volta hanno recuperato la brillantezza delle origini: l’oratorio era stato infatti lasciato accessibile al pubblico.

Autore: Lucia Aviani

Fonte: www.messaggeroveneto.gelocal.it, 4 nov 2023

Segnala la tua notizia