Archivi

CASTELLAMMARE DI STABIA (NA). Le ville romane saranno sito Unesco.

La richiesta del governo italiano illustrata dal ministro durante un’audizione in parlamento: l’area tutelata includerebbe le splendide dimore romane e parte del territorio di Castellammare di Stabia
Le ville romane di Stabiae saranno candidate come siti Unesco. Lo ha annunciato il ministro dei beni e delle attività culturali, Massimo Bray, in Commissione attività produttive e turismo della Camera, rispondendo mercoledì 20 novembre all’interrogazione a risposta immediata presentata dal deputato di Sel Arturo Scotto.
“Nell’ambito dell’attività di redazione del nuovo piano di gestione del sito Unesco delle aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata – ha detto Bray – si è avanzata la proposta di estendere l’area cuscinetto del sito iscritto ad un’ampia fascia di territorio che permettesse di tutelare il rapporto visivo delle città antiche con il Vesuvio e il mare. In questa nuova area di protezione è compreso il territorio comunale di Castellammare di Stabia, corrispondente all’antico insediamento di Stabiae. Si è inoltre ritenuto utile proporre, nello stesso ambito, l’iscrizione nella Lista del Patrimonio, delle Ville di San Marco e di Arianna poste sulla collina di Varano.
Questa proposta, in corso di redazione, – ha aggiunto Bray rispondendo all’interrogazione del deputato Scotto – sarà presentata all’Unesco come una minor boundary modification, così come previsto dalle Linee Guida Operative per l’attuazione della Convenzione sul patrimonio mondiale, entro il 1 febbraio 2014″. Il ministro Bray ha annunciato per il prossimo lunedì 25 novembre la sottoscrizione del protocollo d’intesa con gli enti territoriali dell’area vesuviana.
“La procedura che è di proposta, evidentemente – ha spiegato il ministro – dovrebbe concludersi nei prossimi mesi in parallelo con la definizione del nuovo Piano di gestione Unesco di Pompei e della nuova buffer-zone“.
Piano di gestione Unesco che dovrà essere varato entro il 31 dicembre, così come richiesto dalla commissione ispettiva giunta ai piedi del Vesuvio nei mesi scorsi. “Esprimo grande soddisfazione per la scelta del ministro Bray – commenta Arturo Scotto, deputato e segretario regionale di Sel – perché l’inserimento di Stabiae nel sito Unesco ci consente di programmare finalmente uno sviluppo a guida pubblica dell’immenso patrimonio archeologico di Stabiae e a rilanciare in chiave turistica l’area di Varano”.
“Siamo contenti dell’annuncio del ministro Bray, la nostra amministrazione ha mostrato dal primo momento un grandissimo interesse per il patrimonio culturale della città e in particolare per gli scavi di Stabia chiedendo a gran voce la candidatura – commenta il sindaco Nicola Cuomo -. Lunedì 25 novembre firmeremo il protocollo d’intesa per la definizione del Piano di gestione per il sito Unesco “Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata“”.
“Nei mesi scorsi, in qualità di sindaco – prosegue il primo cittadino – ho fatto richiesta ufficiale alla Soprintendenza di Napoli e Pompei e al ministero dei Beni culturali, di presentazione della candidatura degli scavi di Stabia a Sito Unesco, Patrimonio dell’Umanità, recuperando una grave lacuna mai affrontata prima”.
L’attenzione è però rivolta anche al problema dell’abusivismo: “La collaborazione con la soprintendente dottoressa Elena Cinquantaquattro – continua il sindaco Cuomo – ha portato all’apertura di un dialogo sull’annoso problema del diffuso abusivismo edilizio della collina di Varano, area dei rinvenimenti archeologici dai Borbone fino ad oggi. Pertanto le istituzioni si accingono a trovare insieme la soluzione, propedeutica, più sostenibile per il futuro dei cittadini e dell’economia locale, che potrà costituirsi intorno agli Scavi. A ciò si aggiunga che la stessa collaborazione tra Comune e Soprintendenza è impegnata nella risoluzione dell’incresciosa situazione dell‘Antiquarium Stabiano, chiuso dal 1997, per l’individuazione di fondi utili al trasloco dei reperti alla Reggia di Quisisana e all’istituzione del Museo archeologico stabiano nel sito borbonico, primo fondamentale nucleo del Museo territoriale di Stabia e Castellammare” conclude il sindaco.

Fonte: www.repubblica.it

Segnala la tua notizia