Presso il cantiere della scuola di via Tigor sono stati presentati in conferenza stampa i nuovi rinvenimenti archeologici emersi dal complesso della Basilica Paleocristiana a Trieste.
Il Comune di Trieste sta collaborando con la Soprintendenza e con la ditta vincitrice dell’appalto, Omnia, nel valorizzare i rinvenimenti archeologici, che rappresentano un tassello fondamentale per la storia della città.
Il ritrovamento e la sua valorizzazione in futuro da parte della Soprintendenza non inciderà sulle attività scolastiche, con particolare riferimento alla palestra ed alle aule.
In via Madonna del Mare, al di sotto dell’edificio scolastico al numero civico 11 e della antistante via Tigor, è presente un’area archeologica gestita dalla Soprintendenza ABAP-FVG che consente di vedere i resti della basilica paleocristiana scoperta nel 1963 a seguito di lavori di realizzazione di un impianto fognario e di risistemazione della strada.
I lavori di risistemazione del complesso scolastico afferente all’Istituto comprensivo Dante Alighieri e, in particolare, gli interventi di rinforzo antisismico delle fondazioni dell’edificio dell’ex scuola G. Carducci hanno consentito di fare luce e di estendere le nostre conoscenza sulla basilica paleocristiana.
Infatti, i lavori di scavo nell’area al di sotto della palestra, a circa 3 metri di profondità, hanno svelato una parte ben conservata dell’edificio di culto tardoantico.
È stato individuato il muro perimetrale della navata della basilica che si estende in alzato e che risulta caratterizzato all’esterno da paraste o pilastri inglobati alla parete; il muro ha protetto parte delle pavimentazioni musive dell’aula dall’azione del tempo. In particolare, sono ben conservati i resti del mosaico policromo di seconda fase.
Il tappeto musivo presenta una ricca decorazione caratterizzata da una cornice a treccia che si sviluppa lungo il muro e che delimita una serie continua di medaglioni circolari intrecciati tra loro con all’interno figure simboliche caratteristiche della prima cristianità (nodo, croce e delfino).
Nell’area indagata non sono state individuate sinora iscrizioni dei donatori.
Lo scavo archeologico nell’area esterna al muro perimetrale della basilica ha consentito di individuare, in prossimità del muro del transetto in una zona, probabilmente porticata, delimitata da un basso muro, i resti di un possibile battistero della prima fase della chiesa, che viene presto defunzionalizzato e trasformato in uno spazio aperto esterno all’edificio dove sono state individuate una dozzina di sepolture del V-VI sec. d.C. in larga maggioranza di infanti o bambini.
Alla fine degli scavi archeologici e dei lavori di rinforzo delle fondazioni dell’edificio scolastico, verrà creata una struttura sotterranea al di sotto della palestra e dell’atrio della scuola connessa con lo spazio esistente della Soprintendenza e ciò consentirà di avere un’area archeologica sotterranea visitabile per godere dei resti della basilica paleocristiana di via Madonna del Mare.
Fonte: Comune di Trieste, 1 luglio 2025
Vedi anche: https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/trieste-basilica-paleocristiana/