Nuova veste per il secondo piano del Mann di Napoli con «Domus. Gli arredi di Pompei», un invito a entrare nel cuore di una dimora pompeiana dove l’atmosfera della casa viene evocata da arredi e manufatti in grado di restituire frammenti di vita vissuta tra le mura domestiche.
«Con questo nuovo allestimento restituiamo centralità al racconto dell’abitare antico, spiega il direttore generale Musei Massimo Osanna, offrendo al pubblico l’opportunità di entrare nelle domus pompeiane con uno sguardo rinnovato. Oggetti a lungo custoditi nei depositi, molti dei quali restaurati per l’occasione, tornano visibili ed assumono nuova voce, raccontando storie di quotidianità, di gusto e di rappresentazione. È un percorso che unisce ricerca, tutela e valorizzazione, per rendere il museo sempre più un luogo vivo, capace di accogliere e coinvolgere».
Tavoli, sgabelli, cassapanche e sedili di varie fogge, unitamente a raffinate suppellettili come bracieri, tripodi, candelabri in bronzo ma anche marmi, terrecotte e affreschi, circa 250 reperti, molti dei quali provenienti dai depositi del museo, rispondono a esigenze funzionali, ma allo stesso tempo sono testimonianza ancora vivida di quella ricercatezza e raffinatezza che accompagnavano l’artigianato dell’epoca, andato in parte distrutto a causa dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
Da segnalare un grande braciere rettangolare, decorato in rame, stagno e ottone, un porta lucerne realizzato con superfici ageminate in rame e argento, un tavolino con monopodio a sfinge e le grandi pareti affrescate e restaurate di una villa a Boscoreale. Di grande impatto anche la Sala dei Grifi così chiamata dagli arredi ottocenteschi, oggi nuovamente visibili: si tratta di due grandi panche, un tavolo e vari supporti per vetrine, realizzati nel 1870 su iniziativa di Giuseppe Fiorelli, allora direttore del museo e degli scavi di Pompei, su ispirazione di un originale pompeiano con piede a forma di grifo, anch’esso esposto.
In apertura di percorso, la visita immersiva della Casa del Fauno permette di esplorare l’organizzazione e la divisione degli ambienti all’interno della domus. A curare l’allestimento Massimo Osanna, Andrea Milanese e Ruggiero Ferrajoli, con la collaborazione di Luana Toniolo. Contemporaneamente è stata presentata la nuova illuminazione delle sale dedicate agli affreschi di Pompei e realizzata in collaborazione con Erco.
Fonte: www.ilgiornaledellarte.com 30 giu 2025