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TORINO. C’era una volta il porto.

porto

Vi immaginereste mai un porto nella città di Torino? Ebbene, nonostante la totale assenza di mare, parecchio tempo fa ormai, un porto nella nostra ridente città c’era, ed era il crocevia di genti e merci, uno dei luoghi più importanti della città.
Il porto sorgeva, come probabilmente molti hanno già intuito, lungo le sponde del Po, sicuramente un tempo molto più pulito di adesso.
Oggi, negli stessi luoghi, si possono trovare degli irriducibili pescatori e degli equipaggi in allenamento delle jole delle società remiere, ma i veri padroni ormai sono i gabbiani che, con i loro stridii, ricordano come ormai la natura abbia preso il sopravvento su questi luoghi; ma se foste passati intorno al 1500/1600 il Borgo del Po sarebbe stato intasato da grida, cigolii di carri, invettive di barcaioli e scaricatori, zoccolii sul selciato di cavalli e muli incitati dai mulattieri: rumori presenti in tutti i porti del mondo.
portoUna prova di quanto appena scritto ce la dà Bernardo Belotto il quale, nella tela “Veduta dell’antico ponte sul Po”, che potete ammirare alla Galleria Sabauda, riporta alcuni particolari significativi. L’opera raffigura il Pont’d Pera napoleonico, ovvero il ponte che sorgeva prima di quello attuale di piazza Vittorio, e sullo sfondo si può notare l’attracco più antico, sul lato sinistro del fiume, un borgo fluviale con case a ballatoio e panni stesi ad asciugare, lavandaie intente a sciorinare il bucato: è il borgo più antico.
Per concludere quindi, la prossima volta che passerete in queste zone fermatevi un attimo, chiudete gli occhi e provate a immaginare com’era avere un porto in città, com’era provare sensazioni quasi marittime a Torino, il tutto in un’atmosfera accesa e colorata, perché già allora la nostra città si distingueva dalle altre.

Foto tratte da ArtiPortale.com

Autore: Luca Margaglione

Fonte: www.mole24.it, 11 giu 2019

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