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SANTA MARINELLA (Roma). Salviamo il Castello di Santa Severa.

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Il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite ed il Comitato Cittadino per il Castello sono attivi ed operativi per contribuire alla pulizia del complesso monumentale e delle sue adiacenze ormai abbandonati da mesi, senza presidio e pulizia giornaliera. Infatti, è soltanto grazie agli operai manutentori Gabriele Mirai e Fabio Marchegiani che le immondizie e l’erba non hanno già ricoperto completamente il maniero. Va ricordato che i due giardinieri continuano a lavorare gratis per il castello, nonostante da oltre cinque mesi siano stati licenziati, insieme ad altri quattro colleghi, a causa del taglio dei fondi operato dalla Regione Lazio che da diversi anni finanziava il servizio tramite il Comune.
La pulizia e il controllo del castello e delle aree di pertinenza sono ora sospese e rischiano di restarlo per diverso altro tempo se non si interviene quanto prima per ripristinarle. Risulta di particolare gravità la situazione che si è venuta creare in seguito alla moria delle oltre cinquanta palme che bordeggiavano il perimetro delle antiche mura poligonali e il viale che conduce alla spiaggia. I fusti ormai morti rischiano di crollare da un momento all’altro sui passanti e un letto di grandi foglie secche con lunghi aculei velenosi si è formato sul terreno adiacente costituendo un ulteriore pericolo per i cittadini ed i visitatori. Chi deve provvedere a risolvere il problema?!
Inoltre è stata aperta al pubblico la mostra “Santa Severa tra leggenda e realtà storica” che racconta con pannelli fotografici le importanti scoperte effettuate durante i lavori di restauro del complesso tra il 2003 e il 2010. Tra queste la nota scoperta della chiesa paleocristiana di Santa Severa nel cortile della Piazza della Rocca.
3La mobilitazione per assicurare un futuro culturale e turistico al Castello di Santa Severa prosegue, quindi, dopo il grande successo del dibattito pubblico che si è svolto domenica 1 aprile, alla presenza di quasi cinquecento persone, al quale hanno partecipato il sindaco di Santa Marinella Roberto Bacheca, la vice-presidente della Provincia di Roma On. Cecilia D’Elia e numerosi cittadini.
Il GATC precisa che l’iniziativa e le altre che seguiranno sono sempre finalizzate a divulgare le seguenti semplici richieste che come “Cittadini della Repubblica Italiana” rivolgiamo ai politici e ai tecnici di tutti gli Enti locali interessati al futuro del castello: in particolare la Regione Lazio, la Provincia di Roma e il Comune di Santa Marinella.
Si chiede che venga subito istituito tra gli Enti un tavolo di lavoro permanente “tecnico-politico” per affrontare le problematiche relative alla definizione del futuro del castello in modo chiaro, condiviso e sinergico. In attesa che siano fatti i collaudi e gli ultimi interventi finanziati dalla Provincia, ma soprattutto che siano concordati e resi operativi i progetti di ampia scala, di cui si parla ma che nessuno conosce, si chiede di trovare il modo di:
1.Ripristinare subito il servizio di manutenzione, pulizia e custodia del castello che fino allo scorso anno è stato assicurato dal Comune di Santa Marinella, tramite un contributo della Regione che purtroppo è stato completamente tagliato nell’ultimo bilancio regionale. Il castello e il suo borgo sono ora privi di controllo e pulizia, 6 operai addetti sono stati licenziati.
2. Riaprire il complesso monumentale alle visite guidate che gli operatori museali hanno sempre condotto, dal 1996 fino all’inizio del cantiere di restauro nel 2005, consentendo a migliaia di cittadini e turisti di accedere alla Torre Saracena, alla Rocca e ai suoi fossati, alle chiese del borgo, alle mura poligonali nella Cantina della Legnaia. Questa semplice operazione consentirebbe subito di stabilizzare l’occupazione dei 5  operatori e di prevederne l’assunzione di altri.

Fonte: Il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite ONLUS

Info: http://www.gatc.it

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