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ROMA. Un viaggio nella Roma imperiale la “city” ricostruita da Piero Angela.

«Un regalo di Natale alla città. E anche un incentivo in più, per gli stranieri, per tornare a Roma». Con queste parole il presidente della provincia Enrico Gasbarra ha presentato ieri al World Travel Market di Londra il “viaggio” che dal 20 dicembre sarà possibile compiere, con partenza dalla sede della provincia, Palazzo Valentini, direttamente nella Roma imperiale, tra le domus dei senatori patrizi e le loro terme.
Viaggio” perché di vero e proprio viaggio si tratterà: non a caso a curare il progetto dell´allestimento, realizzato «con tecnologia avanzatissima, grande coraggio e anche un tocco di ipotesi» – come ha detto il sovrintendente comunale Eugenio La Rocca, che è stato direttore scientifico di tutti i lavori – è stato chiamato un “creativo” della storia come Piero Angela.
Visitare la Roma del potere del II secolo a. C. sarà dunque come partecipare dal vivo a una puntata di Quark: nelle sale delle domus patrizie saranno infatti installati 300 microproiettori che all´ingresso del visitatore ricreeranno virtualmente lo spazio così com´era all´epoca in cui erano abitate.
«Una ricostruzione abbastanza fedele» spiega ancora La Rocca «perché la documentazione su come erano gli interni delle domus e su come si svolgeva la vita al loro interno è corposa».
Si tratta di una vera e propria «city politica, una sorta di Washington del passato» ha detto Enrico Gasbarra alla presentazione, «che sorgeva intorno al Senato romano, un vero e proprio quartiere residenziale».

La ricostruzione di Angela «permetterà ai visitatori» continua La Rocca, «di immergersi in un´epoca che è difficile immaginare: il pubblico vede solo ruderi, muri ridotti in condizioni pietose, tracce di pitture, mosaici, ma non può avere idea di quale fosse la vita di questi edifici del mondo antico».
E così, oltre alle ricostruzioni virtuali, ecco, nei 1.200 metri quadrati dell´area archeologica che da Palazzo Valentini arriva fino ai Fori Imperiali e alla Colonna di Traiano, anche una sala del mosaico con, ha raccontato Piero Angela, «mezzo milione di tessere policrome fatte arrivare da diverse parti dell´impero per costruire un meraviglioso tappeto di marmo». E poi, nel cortile cinquecentesco del palazzo, 200 metri quadrati di plexiglass, sorta di enorme vetrina per tutti i reperti ritrovati nella domus dall´inizio degli scavi (nell´estate del 2005): vetri preziosi, statuette, marmi policromi, ceramiche, vasi.

 


Fonte: La Repubblica Roma, 15/11/2007
Autore: Rosy Cappelli
Cronologia: Arch. Romana

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