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ROMA: L’Egitto durante l’età delle piramidi.

Parte di un progetto iniziato nel dicembre 2004 con un Convegno Internazionale che aveva come tematica i rapporti fra la “Calabria antica ed Egitto”, tenutasi a Corigliano Calabro. La giornata non è stato un evento isolato nel panorama culturale calabrese. E’ già in cantiere, infatti, un Convegno che avrà ancora come tematica l’archeologia che vedrà la luce in autunno.

Le relazioni dei due specialisti, l’archeologo Roberto Murgano e l’Egittologo Stefano Francocci, entrambi relatori all’ultimo Convegno Internazionale di Egittologia tenutosi a Grenoble, hanno posto l’accento sui culti solari e stellari legati alle divinità Atum-R’ e Osiride, durante la millenaria storia egiziana, sino a toccare il periodo ellenistico-romano, periodo in cui la tradizione egizia influenzerà in modo irreversibile la cultura romana, tanto che alcuni egittologi hanno formulato ipotesi di collegamento fra la religione egizia legata a Iside e la religione cristiana, come riportato dal Francocci. Al tavolo dei relatori, erano presenti inoltre; l’architetto Alfonso Carbone e l’ingegnere Pasquale Squillace.

L’archeologo Roberto Murgano, durante l’intervento ha analizzato il rapporto che intercorre fra le strutture architettoniche, quali le piramidi e la sfinge e i cicli solari e stellari che a suo modo di vedere sono l’essenza di un unico culto vigente in Egitto durante l’Antico Regno, portando a sostegno della sua tesi, le fonti scritte dei testi delle piramidi e quelli più tardi come il libro per uscire al giorno, supportati dall’evidenza archeologica di manufatti rinvenuti nelle piramidi, dalle barche sacre, dell’organizzazione strutturale delle sepolture e l’ausilio dell’archeo-astronomia, attraverso l’orientamento astronomico delle strutture e dei pozzi rituali sin dal protodinastico.
Le premesse da cui Murgano ha mosso il suo intervento, sono state le tradizioni che vedevano l’esistenza di un culto meteoritico esistente in Egitto sin dal protodinastico e pazientemente esposto attraverso i testi e l’analisi dei reperti legati all’esistenza di materiali composti da ferro meteoritico usati nei rituali religiosi egizi e i piramidioni che erano posti al di sopra delle piramidi e oggi ancora visibili sia nei pressi delle piramidi quanto al Museo del Cairo.

Utilizzando il sistema del salto logico, Murgano ha cercato di ricomporre il puzzle del culto unico attraverso i testi antichi, strutture archeologiche e manufatti. Lo stesso, ha terminato il suo intervento esponendo la teoria di un progetto unitario del culto solare-stellare, che legava Sakkara a Ghiza e progettato da Imhotep cioè quello che era denominato “il capo degli osservatori” del santuario laboratorio astronomico di Iwnw e in ultimo, si è considerata la sfinge e l’ipotesi di una retrodatazione sostenuta da alcune evidenze di tipo strutturale e artistica, supportata altresì dai testi storici. Il tutto sapientemente supportato da un prodotto informatico realizzato dall’Ingegnere Pasquale Squillace, membro dell’equipe di lavoro del Murgano.
Stefano Francocci da parte sua ha mosso il suo intervento partendo dai presupposti esposti dal Murgano, analizzando le cognizioni astronomiche possedute dagli egizi, ottenute attraverso l’osservazione del sole e delle stelle quanto dall’ausilio di determinati strumenti, anche semplici, da cui si potevano ricavare delle misurazioni temporali e spiegando la sostanziale differenza di approccio fra la filosofia egiziana dell’esistenza e quella filosofica occidentale apportata dal mondo greco. Di fatto, allo stesso tempo esprimeva alcune riserve riguardo l’esistenza del culto meteoritico. Da qui, il suo percorso storico attraverso l’evoluzione del culto osiriaco durante il tempo, manifestando riserve sul fatto che Osiride sia stata una divinità conosciuta durante le prime dinastie e analizzando i rituali legati al culto dei morti quali; l’apertura della bocca e la psicostasia, attraverso i testi, le strutture, come ad esempio l’osireion, quanto le opere artistiche. Il viaggio a ritroso nel tempo percorso dall’egittologo è arrivato sin al periodo ellenistico-romano, ponendo l’accento su alcune opere particolari oggetto di studio da parte dello stesso Francocci.

L’analisi puntuale operata dall’esperto, è approdata sin alle influenze culturali apportate dagli egizi alla civiltà romana e pertanto al bagaglio culturale moderno a cui noi tutti facciamo riferimento ancora oggi.

Delineati, a grandi linee, i risultati della giornata di studi, non resta che rinnovare l’appuntamento con gli appassionati di egittologia all’autunno prossimo.

 


Fonte: CulturalWeb 11/05/2006
Cronologia: Egittologia

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