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MONDRAGONE (CE). crollo nell’area archeologica del criptoportico.

Un Sos che è anche una denuncia di una situazione che sta minando uno dei gioielli archeologici mondragonesi. Il crollo dell’arcata della via Appia Antica adiacente il criptoportico in località Vecchia Starza. Un Sos lanciato alla Soprintendenza di Caserta, Avellino, Benevento e Caserta dai soci della sede di Mondragone dell’Archeoclub di Italia onlus attraverso una lettera del presidente Michele Russo.
«Si rende noto – scrive il professore Russo ai responsabili della Soprintendenza – che dopo opportune ricognizioni, anche fotografiche, il crollo di una delle due arcate che insistevano sul sito. La prima, effettuata personalmente nello scorso giugno, rivela le arcate ancora intere».
Completamente diversa la situazione che si è presentata dopo un secondo sopralluogo agli inizi di settembre quando la zona mostrava la caduta di una delle due arcate. Il materiale delle arcate, stando a quanto viene affermato nella nota inviata dall’Archeoclub, sarebbe ancora recuperabile.
«L’associazione – conclude la lettera – chiede un intervento urgente per impedire che un’altra testimonianza archeologica del nostro territorio scompaia per sempre».
Parliamo del luogo nel quale, nel 1911, fu rinvenuta una statua acefala della Venere di Sinuessa. Un luogo che si trova nei pressi del cimitero cittadino e che è noto per i ritrovamenti archeologici di grande interesse. Per entrare nel dettaglio ci riferiamo ad un criptoportico «parzialmente ipogeo – come viene specificato tecnicamente sul sito curato dalla Sorpintendenza di Caserta e Benevento – che si presenta come un podio di grandi dimensioni a pianta rettangolare articolato su tre bracci. Sul lato Nord del criptoportico sono stati realizzati numerosi ambienti ipogei, a pianta rettangolare, con volta a botte. All’esterno sono visibili i resti di un acquedotto che convogliava le acque verso il criptoportico».
Una zona, come detto, di notevole interesse e che avrebbe tutte le carte in regola per entrare a far parte di un percorso turistico e contribuire all’arrivo di numerosi flussi di visitatori.
Oggi, invece, il problema principale riguarda la situazione in cui versa da mesi una parte della struttura, appunto una delle arcate del criptoportico. Sono trascorsi praticamente due mesi dal momento del crollo e, per quanto si sa, dopo la lettera inviata alla Soprintendenza dal presidente del locale Archeoclub, ancora nessuna risposta è arrivata dall’organismo preposto ad occuparsene.

Fonte: Il Mattino, 17 ott 2012

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