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Michele Zazzi. L’insediamento etrusco di Doganella (Orbetello).

doganella

Scavi effettuati nel 1979 e negli anni successivi nel grossetano hanno messo in luce l’insediamento etrusco di Doganella (forse kalousion) sulla strada che da Albinia porta a Magliano in Toscana.
Il sito era già stato oggetto di scavi nell’800 (nel 1842) su segnalazione di Alessandro François, ma all’epoca fu erroneamente identificato (George Dennis) con Vetulonia.
Doganella risalirebbe al VII secolo a.C. e si sarebbe sviluppata dal VI al IV secolo a.C.
doganellaEra difesa da una lunga cinta muraria (con un perimetro di circa 7 km ed una larghezza di circa m 1,20) di forma approssimativamente quadrangolare e delimitata esternamente da un fossato. Il perimetro comprendeva un’area di circa 230 ettari, all’interno della quale vi erano anche campi coltivati e terreni per il pascolo. Sono state ricostruite quattro fasi edilizie di frequentazione: VII, pieno VI, avanzato V e IV secolo a.C.
Col succedersi delle varie fasi la superficie edificata si estese rispetto a quella libera da costruzioni, anche se la parte non urbanizzata restò sempre prevalente. Per quanto riguarda la struttura difensiva potrebbe essere stata realizzata nella fase finale della vita dell’insediamento, magari per far fronte alla imminente minaccia romana.
Le abitazioni si trovavano lungo una strada rettilinea lastricata con piccoli ciottoli fluviali, munita su di un lato di un canale di scolo. Delle abitazioni resta lo zoccolo dei muri, in pietrame ed argilla. I vani erano a pianta rettangolare, i pavimenti erano in terra battuta, l’alzato in mattoni crudi d’argilla, mentre la copertura era realizzata con tegole e coppi.
doganellaI resti delle abitazioni e delle strade risultano allineate ortogonalmente e quindi fanno supporre un’organizzazione urbanistica secondo un reticolo regolare (almeno nella fase più recente). Non sarebbero stati rinvenuti edifici di carattere pubblico o religioso. Una struttura di quest’ultimo tipo potrebbe semmai essere costituita da una sorta di pozzo cilindrico (profondità m 1,55; diametro m 2,10) ritrovato ai margini dello scavo. All’interno vi erano terra scura, cenere, carbone, frammenti di ossa, copioso vasellame integro ed in frammenti (in particolare, kyatoi miniaturistici, coppe, patere in bucchero grigio, ceramica grezza o impasto).
Nella parte sommitale vi era l’arx (cittadella), d’impianto triangolare, protetta verso l’esterno da fossati e terrapieni e verso l’interno da un aggere.
Il rinvenimento di scorie di fusione e di ceramiche e di una gran quantità di pesi da telaio fittili è indicativo di attività artigianali e industriali che si svolgevano nel sito. All’interno ed all’esterno dell’abitato sono state ritrovate fornaci per la produzione di anfore e dolia. Gli studi in materia hanno consentito di appurare che a Doganella si producevano diversi tipi di anfore (Paola Rendini).
Doganella fu abbandonata nel III secolo a.C. al tempo della conquista romana: l’ultima fase dell’abitato risulta sigillata da un evidente ed omogeneo strato di distruzione.
doganellaLa collocazione dell’insediamento in una zona non facilmente difendibile per le caratteristiche del luogo prescelto, la limitata possenza delle mura, l’ampia parte dell’area non occupata da strutture edilizie fanno propendere per il carattere prettamente rurale del centro posto nell’area di influenza di Vulci. L’insediamento in oggetto faceva infatti parte di un distretto agricolo e manufatturiero di grande rilevanza basato anche sulla produzione e commercializzazione del vino su larga scala.
All’abitato viene attribuito, seppur con qualche dubbio in merito, il nome di kalousion citato da Polibio relativamente alla battaglia tra Galli, Romani ed Etruschi presso Talamone nel 225 a.C.

Sul sito di Doganella cfr,, tra gli altri:
– Maurizio Michelucci, Doganella in Enciclopedia dell’Arte Antica – Treccani;
– Maurizio Michelucci, La bassa e media valle dell’Albegna: Doganella – kalousion, in La romanizzazione dell’Etruria: il territorio di Vulci, 1985, Electa editrice, pagg. 110 – 114;
– Giulio Ciampoltrini, Marcello Cosci, Consuelo Spataro, La cerchia della città etrusca di Doganella (Orbetello). Un contributo dalla fotografia aerea, in Aerial Archaeology, II, 2006, pagg. 153 – 166.

Di seguito ricostruzione dell’abitato di Doganella ed immagini degli scavi del sito.

Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com

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