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INDONESIA. Una nuova cronologia delle migrazioni di Homo erectus.

erectus

Una nuova datazione indica che i primi H. erectus migrarono dall’Asia centrale verso il Sudest asiatico e Giava quasi 300.000 anni più tardi di quanto indicato negli attuali modelli paleoantropologici, riscrivendo la cronologia di una tappa fondamentale dell’evoluzione dei nostri antenati.
Homo erectus, la prima specie umana a mantenere stabilmente la stazione eretta, visse sull’isola di Giava, in Indonesia, per un arco temporale certo molto ampio, ma probabilmente più vicino a noi di quanto ritenuto finora.
A pochi giorni dalla descrizione dell’ultimo H. erectus vissuto a Giava, scomparso non prima di 117.000-108.000 anni fa, arriva ora la notizia che il più antico risale a 1,3-1,5 milioni di anni fa. Ciò implica che i primi esseri umani completamente bipedi migrarono dall’Asia centrale verso il Sudest asiatico e Giava quasi 300.000 anni più tardi di quanto indicano gli attuali modelli paleoantropologici.
Lo ha stabilito una nuova datazione, illustrata sulla rivista “Science” da Shuji Matsu’ra del Museo nazionale di natura e scienza di Tsukuba, in Giappone, e colleghi di una collaborazione internazionale, che hanno condotto nuove analisi dei resti fossili trovati nel sito archeologico di Sangiran, dichiarato Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Lo studio dei fossili di Homo erectus è tutt’uno con gli scavi sull’isola indonesiana. I primi resti fossili di questa specie umana, furono infatti stati scoperti nel 1891 nel sito di Trinil, nella parte orientale dell’isola, dal paleontologo olandese Eugène Dubois, tanto che l’ominide fu battezzato inizialmente Uomo di Giava.
Ma è il sito di Sangira, nella parte centrale dell’isola, a essere stato teatro, pochi anni dopo, della scoperta del primo scheletro completo di H. erectus, seguito da un’abbondante messe di reperti, i più antichi fossili umani del Sudest asiatico.
Finora, dai sedimenti di Sangira sono stati recuperati più di 100 esemplari di almeno tre diverse specie di ominidi. Per questo il sito è considerato come uno dei più importanti per comprendere l’evoluzione dei nostri primi antenati e la loro lenta espansione in tutto il mondo.

Fonte: www.lescienze.it, 10 gen 2020

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