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IL CULTO DI ISIDE IN EGITTO, di Chiara Zanforlini.

iside

Iside, figlia di Geb e Nut, moglie di Osiride e madre di Horus, è una delle divinità che compongono l’Enneade ed è connessa con diversi aspetti: la maternità, la fertilità, la magia, ma anche la regalità, come indica anche il segno geroglifico che porta sul capo ed il faraone è considerato suo figlio al pari di Horus. Il suo culto era diffuso in tutto l’Egitto, ma fra i templi più importanti vi sono quello di Philae nel sud del Paese e Behbeit El Hagar nel Delta.
Nel mito più noto che la riguarda ella vaga per l’Egitto per ritrovare il corpo del marito fatto a pezzi ed, insieme ad Anubi, ne imbalsama il corpo riportandolo in vita, ma, secondo un altro celebre mito, è una maga che diventa dea grazie alle sue arti, strappando al vecchio dio Ra il segreto del suo nome. Raffigurata spesso sui sarcofagi, il suo ruolo di divinità che protegge e dà la vita, fece sì che il suo culto fosse estremamente longevo e che fosse identificata, sin dall’età tolemaica, con altre divinità femminili come Demetra e Afrodite; il suo culto si diffuse ampiamente nel bacino del Mediterraneo, conoscendo grandissima popolarità nel mondo romano, proprio perché garantiva un aldilà migliore rispetto a quello della religione tradizionale greco-romana e, probabilmente, in Egitto l’immagine di Iside che allatta Horus diede origine all’iconografia della Madonna del latte.

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Autore: Chiara Zanforlini – zanforlini_chiara@libero.it

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