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GORIZIA, Corte S. Ilario. Dalla protostoria alla necropoli medievale.

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Il prosieguo delle indagini archeologiche, nell’ambito dei lavori di riqualificazione di Corte S. Ilario da parte del Comune di Gorizia, ha restituito nuovi dati per la comprensione dell’edificio a pianta ottagonale e della zona cimiteriale posta a sud del Duomo, aprendo tuttavia ulteriori questioni storiche e rivelando inoltre, inaspettatamente, una inedita e del tutto inaspettata testimonianza di presenze di epoca protostorica per Gorizia, precedentemente attestate solo in via sporadica e occasionale.
L’intervento archeologico è stato eseguito sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli-Venezia Giulia.
I dati più innovativi emersi dagli ultimi scavi riguardano la datazione del deposito archeologico su cui si trovano il cimitero e le strutture ad esso legate o di poco successive.
Nel corpo di questo strato argilloso/sabbioso, determinato probabilmente dall’accumulo di fango e di detriti provenienti dalle pendici del colle del castello, è stata individuata una concentrazione di materiali riferibili al momento di passaggio tra l’età del Bronzo Medio e quella del Bronzo Recente, attorno al 1.400-1.300 a.C., e rappresentano quindi la prima attestazione localizzata di presenze così antiche a Gorizia.
Un altro importantissimo aspetto evidenziato da queste ultime indagini riguarda la struttura ottagonale dell’edificio, che aveva fatto ipotizzare una sua funzione battesimale.
Lo scavo del riempimento è ancora in corso, ma allo stato attuale sembra accertato un utilizzo dello spazio come ossuario, almeno nell’ultima fase; solo la prosecuzione delle indagini potrà chiarire ulteriormente questo aspetto. Nella fascia immediatamente a nord, si segnala il rinvenimento di altre dieci sepolture, almeno due delle quali sembrano riferibili ad un’epoca più antica, a causa della maggiore profondità e della tecnica di esecuzione delle fosse.
Sono stati perciò prelevati dei campioni di osso per future analisi al radiocarbonio che potrebbero fornire indicazioni sulla durata d’uso del cimitero: sulla base delle fonti storiche viene ipotizzato un inizio già nel ‘400 (la presenza del Duomo è accertata infatti dalla fine del ‘200, forse sul luogo di una piccola cappella precedente), mentre il termine viene posto nella seconda metà del ‘700.

Fonte:
http://www.sabap.fvg.beniculturali.it/, 8 aprile 2020

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