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Carlo FORIN: AN TAR ISH > Antariksha.

Abbiamo digitato con Google Antariksha il 9.09.06 trovando 14.000 risultati alla ricerca.
Potete controllare: tutti i siti di Asia rispondono in modo ideologico alla domanda: che cos’è Antariksha?
Nessuno –affermazione non scientificamente provata da 14.000 nostre entrate in ciascun sito, ma corroborata da un ‘furto’: la parola Antariska (con l’inversione k –s) è raccontata da un asiatico vivente in Usa che ci ha letto un poco per fuggirsene entusiasta, a modo suo per la nostra ‘anima Ka di Antarish-, nessuno –diciamo- rapporta Antariksha ad AN TAR ISH.

E’ più agevole osservare un fenomeno ideologico che prende altri; è difficile raccontarlo nella propria cultura incontrando il consenso. Perciò: guardiamolo fuori.
Ne parliamo senza ripercorrere i nomi delle divinità specifiche dei Veda, i libri indiani più antichi che parlano di Antariksha, l’Aria. La datazione di questi libri è difficile; alcuni autori azzardano il 1200 a.C. circa, per un fenomeno scritto raccontato a voce prima per lungo tempo.
La nostra datazione di AN TAR ISH è il 2270 a.C. all’epoca della morte di Rimush, figlio di Sargon, e della successione al trono di suo fratello (gemello?)  Manishtusu; in quel Capodanno Pepi I, faraone egizio, celebrava i 30 anni di regno. La coincidenza tra la morte del re accado, che faceva paventare la morte del regno, l’intronizzazione del successore, che rappresentava la nuova vita del regno,  la celebrazione della continuità trentennale del regno egizio, il tutto col trentennale ritorno zodiacale di Antares che faceva la sua levata eliaca nella doppia casa GIR TAB dello Scorpione deve esser stata celebrata come un portento divino.

Mille anni prima dei Veda scritti, AN TAR ISH era nelle tavolette in creta sumere.

Poiché Archeomedia invita al convegno su Mommsen, ci pare opportuno citarlo, a proposito dell’indoeuropeismo (notate che Accadi e Sumeri vennero scoperti decenni dopo):

Theodor Mommsen, Storia di Roma antica, 1991 Sansoni, Firenze
Vol. 1, cap.III

La patria della stirpe indo-europea è la regione occidentale dell’Asia centrale; di là essa si è estesa parte verso l’India in direzione sud-est; parte verso l’Europa in direzione nord-ovest. E’ difficile stabilire più precisamente la sede primitiva degli Indo-europei; essa deve essere stata ad ogni modo in un paese interno e lontano dall’Oceano, poiché nessuna denominazione del mare è comune al ramo asiatico e all’europeo.
Parecchie tracce indicano più precisamente i paesi dell’Eufrate, cosicchè, strano caso, la patria primitiva delle due più importanti stirpi civili, l’indoeuropea e l’aramea, coincidono quasi nello spazio; ciò che conferma l’ipotesi di una antichissima comunanza di questi due popoli, che non è possibile seguire nello sviluppo del linguaggio e in quello civile.
E’ anche impossibile una più precisa localizazione come non è possibile accompagnare le singole schiatte nelle loro ulteriori migrazioni. Il ramo europeo può aver dimorato lungo tempo in Persia e in Armenia dopo la separazione dagli Indi; poiché, secondo ogni apparenza, quivi fu la culla dell’agricoltura e della vite. L’orzo, la spelta e il frumento sono indigeni della Mesopotamia, la vite del mezzogiorno del Caucaso e del mar Caspio; e di qui sono pure originari il prugno, il noce ed altri alberi fruttiferi facili a trapiantarsi. E’ anche da notare che il nome del mare è comune alla maggior parte delle stirpi europee, ai Latini, ai Celti, ai Germani e agli Slavi; essi devono quindi aver raggiunto la costa del mar Nero o del Caspio, prima della loro separazione. Per qual via gli Italici siano di là arrivati alla catena delle Alpi e specialmente dove essi soltanto, in compagnia degli Elleni, abbiano potuto stanziarsi, si potrà determinare unicamente quando sia deciso per quale via, se per l’Asia minore, oppure per la valle del Danubio, gli Elleni siano giunti in Grecia.

Siamo vicini al 1850 con questa pubblicazione, prima che l’indoeuropeismo  diventasse l’ideologia denunciata da La favola dell’indoeuropeo di Giovanni Semerano, Milano, Bruno Mondadori, 2005.

Antariksha è anima di Antarish, sinonimo di EN LIL (EL) dio dell’Aria.


 


Autore: Carlo Forin
Cronologia: Preistoria

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