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Vincenzo STASOLLA. Il Cucibocca di Montescaglioso (Matera), lo studio sulla sua cultura materiale.

La sera del 5 gennaio di ogni anno è una sera terrificante per tutti i fanciulli di Montescaglioso, in provincia di Matera. Una notte segnata dal terrore. Il brivido tuttavia è stimolo per incontrare una delle figura più emblematiche del periodo natalizio della Basilicata. È il Cucibocca (letteralmente, colui che cuce la bocca) una maschera che inveisce contro i bambini minacciandoli della sorte più terrificante che un fanciullo possa aspettarsi. Ma niente paura! In cambio del vostro rispetto e del dono di leccornie lui andrà via senza toccar nessuno! Ma al contempo ha fatto un gran favore ai genitori, che secondo la tradizione, possono preparare la calza senza farsi scoprire dai propri pargoli, ormai terrorizzati e piombati nel sonno.
Eppure, dietro la misteriosa figura del Cucibocca esiste una storia che vale la pena di essere raccontata. Una storia dimenticata ma che è lì, sotto gli occhi di tutti, la sera del 5 gennaio.
Con il metodo di ricerca dell’archeologia moderna e contemporanea si è potuto risalire ai motivi di questo modus operandi e all’identità di personaggi questuanti e sempre in cammino. Cosa, se non la rappresentazione popolare (un modo di vedere, interpretare e riprodurre) del Pellegrino e dell’Eremita? Ma a raccontarcela con affascinante dettaglio storico e antropologico con il contributo scientifico dell’archeologia, è un articolo ben documentato dal titolo “Il Cucibocca di Montescaglioso (Matera): eremiti e pellegrini nel folclore della Lucania centro-orientale. Applicazione dell’archeologia moderna e contemporanea per lo studio della cultura materiale” che cerca di interpretare le origini del Cucibocca e il significato simbolico del suo agire.

Vedi allegato:  Il Cucibocca di Montescaglioso (Matera) eremiti e pellegrini nel

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