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U.S.A. – University of Washington: I lunghi volti dei Neanderthal.

Sono le facce degli umani moderni a essere estremamente corte rispetto ad altri ominidi.

Nuove prove sfatano la credenza comune secondo cui gli uomini di Neanderthal – i nostri “cugini” vissuti fra i 230.000 e i 30.000 anni fa – possedevano facce eccezionalmente lunghe.

Un articolo a cura di Erik Trinkaus, antropologo dell’Università di Washington di St. Louis, afferma infatti che la lunghezza dei loro volti non era maggiore di quella dei loro predecessori ancestrali. Le scoperte di Trinkaus, che saranno pubblicate sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” (PNAS), sono basate su due fondamentali misure effettuate su crani fossili.

Trinkaus ha confrontato i volti dei Neanderthal con quelli di altri ominidi: sono stati studiati teschi di 179 umani “recenti” (risalenti fino al diciottesimo secolo), 26 umani “moderni” del tardo Pleistocene, 24 Neanderthal e 23 predecessori arcaici dei Neanderthal. La ricerca ha posto le basi che permetteranno a futuri antropologi di stabilire se determinate caratteristiche evolutive sono ancestrali (presenti cioè anche in antenati remoti) o derivate (dovute a cambiamenti recenti).

“Intendevo capire – spiega Trinkaus – se le ‘lunghe’ facce dei Neanderthal fossero state ereditate dai loro antenati o se si trattasse di una loro propria caratteristica unica, qualcosa che li rendesse divergenti dal punto di vista dell’evoluzione umana. E ho scoperto che i Neanderthal, considerati nel loro contesto evolutivo, non avevano affatto volti lunghi: sono gli umani moderni, piuttosto, ad avere visi corti”.

Le misure effettuate da Trinkaus per stabilire la lunghezza facciale riguardano il margine alveolare e la lunghezza mandibolare superiore. Lo scienziato ha così scoperto che le misure dei Neanderthal erano nella media rispetto ai campioni del Pleistocene e persino leggermente inferiori a quelle dei loro predecessori arcaici.

Fonte: Le Scienze on line 22/06/03
Autore: Redazione
Cronologia: Preistoria

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