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U.S.A. Il Neanderthal filava le fibre naturali.

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Le capacità cognitive dei Neanderthal continuano a stupire. Da qualche anno ormai emerge un nuovo quadro che testimonia la ricchezza culturale dei nostri antichi cugini estinti, grazie a una documentazione archeologica sempre più ampia che costringe a rivedere, in meglio, la visione dei neanderthaliani come bruti, incapaci di espressioni sofisticate e intelligenti. A questa documentazione si aggiunge ora la scoperta di alcuni resti nel sito di Abri du Maras, in Francia, risalenti a 41.000-52.000 anni fa, che testimoniano l’uso di fibre naturali per produrre filati.
Bruce Hardy del Kenyon College a Gambier, negli Stati Uniti, e colleghi di una collaborazione internazionale descrivono il reperto su “Scientific Reports”: si tratta di un frammento di corda lungo sei millimetri, costituito da tre fasci di fibre attorcigliate tra loro, ottenute probabilmente dalla corteccia interna di un albero, come una conifera, secondo l’analisi effettuata con tecniche spettroscopiche e microscopiche. Le fibre aderiscono a uno strumento in pietra sottile e lungo 60 millimetri: l’ipotesi è che la corda fosse avvolta attorno allo strumento come un manico o facesse parte di una rete o di un sacchetto contenente lo strumento.
Secondo gli autori, il reperto fornisce numerosi indizi su quali potessero essere gli oggetti di uso quotidiano di questi neanderthaliani, sulle loro conoscenze dell’ambiente circostante e sulle possibilità di sfruttarne le risorse.
Per ottenere fibre naturali così intrecciate, i Neanderthal dovevano sapere come reperire la materia prima, e di conseguenza avere una conoscenza approfondita degli alberi più utili a questo scopo, nonché della loro crescita e stagionalità: le fibre sono infatti più facili da staccare dalla parte interna delle cortecce in primavera. Inoltre, una volta acquisita la tecnica dell’intreccio, il filato poteva essere la base per produrre corde, vestiti, cesti, tappeti, reti da pesca o addirittura imbarcazioni, come si osserva in quasi tutte le culture tradizionali o arcaiche.
La conoscenza di una tecnologia con diverse fasi produttive implica a sua volta il possesso di basilari concetti matematici e anche capacità di calcolo di base, necessarie per creare per esempio filati avvolgendo le fibre in senso orario e poi diversi filati tra loro in senso anti-orario per produrre una corda.
In definitiva, i risultati vanno ad aggiungersi ai recenti ritrovamenti di resti di catrame di betulla, conchiglie e manufatti artistici, componendo un quadro molto complesso e articolato delle capacità dei Neanderthal. Gli autori concludono che è sempre più insostenibile l’idea di un’inferiorità cognitiva di questa specie rispetto agli esseri umani moderni.
Un’altra conclusione importante è che che la tecnologia delle fibre è molto più antica di quanto stimato in precedenza, dato che prima di questo studio i più antichi frammenti di fibra scoperti provenivano dal sito di Ohalo II in Israele, risalente a circa 19.000 anni fa.

Fonte: www.lescienze.it, 10 apr 2020

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