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TORINO. Si rientra dalle Porte Palatine.

Diciotto mesi di lavori con una spesa di cinque milioni di euro per la riqualificazione di una delle aree più sofferte del cuore di Torino dove convivono testimonianze e stili di epoche diverse, dall’età romana a quella barocca fino alla contestata architettura degli anni Sessanta.
Qui, tra il Duomo rinascimentale e la Porta dell’antica cinta fortificata di Augusta Taurinorum (I sec, d.C.), si è conclusa la prima tranche degli interventi finalizzati alla sistemazione dell’area archeologica su progetto dell’architetto Aimaro Oreglia d’Isola coadiuvato da Giovanni Durbiano e Luca Reinerio.
I lavori hanno così permesso alla Porta Palatina di tornare alla sua originaria funzione di passaggio, dopo che per anni era stata soffocata dal deposito di vetture, furgoni e carretti ambulanti dell’adiacente mercato di Porta Palazzo.
Pensato sin dal 2002, anno dell’assegnazione dei lavori da parte del Comune, il progetto che ha visto la collaborazione delle due Soprintendenze del Piemonte (Beni archeologici e Beni architettonici), ha previsto la realizzazione di un bastione in muratura che nasconde un parcheggio interrato, di colonne che delimitano il verde alberato e di una strada lastricata riservata ai pedoni che attraversa la Porta Palatina.
Restano ancora da completare il passaggio sotterraneo di collegamento dal parco alle rovine del teatro romano e l’allestimento della Manica del Museo di Antichità destinata a ospitare i materiali rinvenuti nel territorio torinese.


Fonte: Il Giornale dell’Arte 01/09/2006
Cronologia: Arch. Romana

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