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TORINO. Nuova luce e un libro per Kha

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Nuova luce e un libro per «la tomba dell’architetto Kha», fiore all’occhiello del Museo Egizio di Torino.
Da ieri le vetrine con tutte le suppellettili del famoso corredo funebre rinvenuto durante gli scavi di Ernesto Schiaparelli a Deir el-Medina nel 1906 ed esposte al piano terra (sala I) del Palazzo dell’Accademia delle Scienze,  si avvalgono di un nuovo sistema di illuminazione, modulare, magnetico e non invasivo, che grazie alla tecnologia a Led permette di modificare il colore della luce risparmiando al contempo energia.
Dunque, non più luce fredda come nella maggior parte dei musei, ma sorgenti luminose calde capaci di restituire il colore originale ai manufatti che in questo modo vengono valorizzati. Un allestimento costato circa 100mila euro e donato al Museo Egizio dall’azienda piemontese Ilti Luce che dal 2009 fa parte del gruppo Philips.
La tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit annovera circa 500 reperti, tra oggetti di vita quotidiana, letti, tavolini, sgabelli, vasi, tuniche, calzature ecc., oltre alle due mummie e i sarcofagi dei due coniugi che vissero intorno alla metà del XV secolo a.C. in quello che era il villaggio operaio di Deir el-Medina.
IMG20101028153142713_184La storia del suo ritrovamento, uno dei pochi esempi di tomba inviolata, è raccontata nel nuovo libro pubblicato da Scala e a firma di Eleni Vassilika, direttrice della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, dal titolo La tomba di Kha, che è stato presentato al Museo Egizio il 28/10/2010.

Fonte: Il Giornale dell’Arte on line, 28/10/2010

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