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TEXAS (U.S.A.). Ancora più antica la prima colonizzazione dell’America.

Nuove scoperte in un sito del Texas la retrodatano ad almeno 15.500 anni fa Scavando il letto di un torrente del Texas, nel sito di Friedkin, a una sessantina di chilometri da Austin, un gruppo di archeologi della Baylor University, dell’Università dell’Illinois a Chicago, di quella del Minnesota e della Texas State University, ha portato alla luce reperti che retrodatano di 2500 anni i primi insediamenti nella regione, e quindi anche l’epoca in cui sono arrivate in Nord America le prime popolazioni umane, che a questo punto avrebbero fatto la loro comparsa nel continente circa 15.500 ani fa.
Durante lo scavo sono venuti alla luce prima resti risalenti all’ultimo periodo della preistoria nord-americana e quindi, più in profondità, testimonianze delle culture di Folsom e Clovis databili a 12.000-13.000 anni fa.
“Ma la cosa entusiasmante è stata la scoperta, al di sotto dell’orizzonte cronologico della cultura di Clovis, di manufatti risalenti a circa 16.000 anni fa”, ha dichiarato Michael Waters, primo firmatario di un articolo pubblicato su Science in cui è illustrata la scoperta..
“La maggior parte dei reperti è costituito da scarti di scheggiatura per la produzione e l’affilatura di strumenti, ma 50 sono proprio strumenti. Sono artefatti bifacciali, cosa che ci dice che nel sito si producevano punte e coltelli”.
Per oltre ottant’anni si è ritenuto che le popolazioni della cultura di Clovis fossero state le prime ad arrivare sul suolo americano, anche se negli ultimi decenni si erano accumulati indizi, provenienti da siti in Wisconsin, Pennsylvania, Florida, e Oregon, che deponevano per una retrodatazione dell’arrivo dei primi uomini in America.
“Le prove non erano tuttavia molto solide”, osserva Waters. “Ciò che è speciale in questo sito è che ha in maggior numero di manufatti che risalgono a un periodo pre-Clovis, che essi indicano l’uso di una di tecnologie differenti e che datano a un momento decisamente precedente”.

Fonte: LeScienze.espresso.repubblica.it, 25 marzo 2011

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