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ROMA: Furti d’arte, dal Piemonte alla Liguria, la Top Ten 2005.

Il risultato indubbiamente c’é, perché negli ultimi cinque anni, i furti di opere d’arte in Italia si sono pressoché dimezzati. In Abruzzo, addirittura, si è passati dai 56 furti del 2000 ai 12 di quest’anno.

Anno dopo anno, però, il Piemonte rimane in testa alla classifica delle regioni più derubate, seguito da Lazio e Lombardia. A rivelarlo sono i dati raccolti dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, che indicano nella Valle d’Aosta, la regione meno ambita dai ladri d’arte. Mentre dalla top ten 2005 esce l’Umbria, superata negli ultimi due anni dalla Liguria. Quasi 2300 nel Duemila (2267), i furti di opere d’arte denunciati in tutta Italia sono calati progressivamente in cinque anni fino a diventare quest’anno 1127.

Un dato, fanno notare gli investigatori, che si è spalmato in questo periodo un po’ su tutte le regioni, a partire dal Piemonte, stabilmente al top nella classifica delle vittime, che però ha visto diminuire i furti d’arte, dai 418 del Duemila fino ai 192 del 2005. Pressoché stabile al secondo posto anche il Lazio, seguito a ruota dalla Lombardia, che l’ha superato nella top ten solo nel Duemila. Segue la Campania, quarta nel 2005 con 105 furti (nel 2000 era in sesta posizione con 165) filo a filo con la Toscana che ne ha denunciati 103 (contro i 200 del Duemila). Mentre in sesta posizione, troviamo quest’anno l’Emilia Romagna colpita da 73 furti (erano 273 nel Duemila).

Insomma: i ladri d’arte sono un po’ dappertutto, ma esiste una sorta di zoccolo duro di regioni tradizionalmente più bersagliate. E cifre alla mano, si tratta prevalentemente di nord e centro. Questa la realtà. Ma perché? Perché i ladri d’arte sembrano accanirsi di più su regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Lazio, la Toscana? I motivi possono essere diversi, spiega il comandante dei carabinieri per la tutela dei Beni culturali Ugo Zottin.

Partendo da una premessa necessaria, e cioé che i dati a nostra disposizione riguardano per forza di cose i furti denunciati, bisogna considerare che le regioni più bersagliate sono anche fra le più grandi. Zone per di più dove il mercato antiquario è particolarmente vivace e dove forse anche per questo operano gruppi criminali specializzati in questo settore. Ma non solo: per alcune di queste regioni, come il Piemonte e la Lombardia, conta e non poco anche il fatto di essere “di frontiera”, per cui è più facile esportare all’estero gli oggetti rubati. “Tanto è vero che negli ultimi anni – spiega Zottin – abbiamo avviato un’intensa opera di collaborazione con le autorità d’oltre confine, con le autorità frontaliere e con la gendarmeria francese, ad esempio, e i risultati ci sono stati eccome, la collaborazione si è rivelata utile in entrambi i sensi”.

A far crescere il numero dei furti, ricorda il generale, c’é anche la nota dolente delle Chiese, spesso per forza di cose poco protette e quindi più esposte a furti e sparizioni, ma soprattutto ricche di un patrimonio di beni in gran parte ancora non catalogato. In cinque anni, i furti a danno delle Chiese sono stati in tutto il territorio italiano ben 3588, 452 nel solo 2005. Molti di meno rispetto ai 770 del 2000, certo, “ma è un dato che ci preoccupa comunque – fa notare Zottin – anche se stiamo mettendo a punto con le autorità ecclesiastiche un piano per migliorare sicurezza e prevenzione”.

La priorità rimane quindi la catalogazione, sottolinea. In primis il lavoro avviato dalla Cei di concerto con lo Stato Italiano per il registro on line dei Beni Culturali ecclesiastici. Ma anche sul fronte ‘laico’ si sta lavorando in questo senso.

“In questi mesi stiamo puntando al potenziamento della nostra banca dati – anticipa Zottin – sia come capacità di memoria, sia come operatività”. Il bilancio positivo di questi cinque anni, si deve anche a questo, sottolinea il generale. Tanto che ad oggi i dati inseriti e a disposizione delle forze dell’ordine sono già 2 milioni e 200 mila.

Un aiuto per la prevenzione, conclude, l’investigatore. Ma anche una speranza di più per ritrovare, magari a distanza di anni, molti degli oggetti d’arte rubati.

Di seguito, ecco la classifica dei furti d’arte denunciati in Italia e suddivisi per regione, nel 2000 e nel 2005. I dati sono forniti dalla sezione elaborazione dati e statistica del comando carabinieri tutela patrimonio culturale.

ANNO 2000 ANNO 2005

PIEMONTE 418 PIEMONTE 192
LOMBARDIA 292 LOMBARDIA 161
LAZIO 162 LAZIO 282
EMILIA ROMAGNA 232 EMILIA ROMAGNA 73
CAMPANIA 105 CAMPANIA 165
TOSCANA 200 TOSCANA 103
LIGURIA 100 LIGURIA 41
SICILIA 65 SICILIA 78
MARCHE 96 MARCHE 58
VENETO 94 VENETO 57
UMBRIA 81 UMBRIA 19
ABRUZZO 56 ABRUZZO 12
FRIULI V.G. 18 FRIULI V.G. 37
CALABRIA 13 CALABRIA 8
PUGLIA 15 PUGLIA 34
SARDEGNA 14 SARDEGNA 7
BASILICATA 29 BASILICATA 10
TRENTINO A.A. 14 TRENTINO A.A. 7
MOLISE 4 MOLISE 4
VALLE D’AOSTA 1 VALLE D’AOSTA 3
——————————————————– TOTALE 2267 TOTALE 1127

Fonte: ANSA 28/12/2005
Autore: Silvia Lambertucci

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