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PIAZZA ARMERINA (En). Il restauro infinito.

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Un cantiere aperto all’infinito, presenze turistiche in calo vertiginoso, un comprensorio in eterna crisi e in eterna attesa. E adesso la certezza di un altro rinvio dell’annunciata riapertura della Villa romana del Casale di Piazza Armerina: non più all’inizio di dicembre, bensì non prima del febbraio 2012. Una notizia che preoccupa gli operatori turistici di tutta la Sicilia, costretti ad annullare visite e soggiorni di altre centinaia di comitive.
“Questo ulteriore rinvio del completamento dei restauri desta allarme e preoccupazione in tutto il comparto turistico siciliano”, dice Nico Torrisi, presidente regionale degli albergatori. “Pur non conoscendo le cause che hanno condotto al rinvio, non posso non stigmatizzare l’accaduto – aggiunge il numero uno della Federalberghi – tengo a sottolineare che è grave per l’intero comparto turistico siciliano, non solo per le strutture ricettive della provincia di Enna”.
La Villa romana del Casale di Piazza Armerina torna ancora una volta alla ribalta della cronaca, con l’annullamento della cerimonia di inaugurazione del sito archeologico, prevista per la prima settimana di dicembre.
La consegna del cantiere di restauro del Casale era stata annunciata già da tempo con una capillare campagna di informazione, cartelloni pubblicitari e un sito Internet dedicato. C’era stata perfino una sorta di pre-inaugurazione nell’aprile scorso, in occasione del ritorno della statua della Dea di Morgantina. Alla presenza del ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, era stata presentata la nuova copertura dell’aula basilicale della villa.
“Devo ammettere che i lavori registrano un ritardo non previsto – conferma Guido Meli, autore del progetto di restauro e di costruzione della nuova copertura del Casale – In ogni caso la data di consegna slitterà solo di qualche mese. Prevediamo di inaugurare la villa nel febbraio del 2012. La prossima settimana avremo un incontro con Vittorio Sgarbi, alto commissario della Villa romana del Casale, e con l’assessore ai Beni culturali, Sebastiano Missineo. Faremo il punto della situazione e individueremo la data utile per l’inaugurazione. Data che comunicheremo al capo del cerimoniale del Quirinale per concordare la partecipazione del capo dello Stato”.
Più che preoccupati gli operatori turistici. Le attività ricettive e di ristorazione della provincia di Enna sono in ginocchio. Il restauro, e le visite della Villa del Casale, limitate al 30 per cento del sito, si sono tradotti in una vistosa flessione degli incassi. Le presenze dei turisti sono calate in maniera drastica.
Il sito archeologico del Casale segnava ogni anno la presenza di quasi quattrocentomila visitatori. Nel corso degli ultimi anni si è registrato un crollo delle presenze di quasi il 60 per cento. La gravità della situazione è stata anche al centro di un’accesa riunione straordinaria del Consiglio comunale di Piazza Armerina.
Quella della Villa romana del Casale è una storia semplice, paradigmatica. Nel corso degli anni il sito archeologico è stato oggetto di clamorosi attentati, devastanti alluvioni, incomprensibili furti, inenarrabile degrado. È un sito che può figurare a pieno titolo come paradigma della disastrosa politica di conservazione dei beni culturali siciliani. La Villa romana del Casale è stata inserita nel 1997 nella lista Unesco del patrimonio mondiale dell’umanità. Un prestigioso riconoscimento che le ha conferito fama e notorietà. E che potrebbe dare ricchezza a un comprensorio che vanta pure con Morgantina e la Venere di Aidone. Ma che ai potenziali visitatori può offrire oggi solo transenne e divieti.

Autore
: Concetto Prestifilippo

Fonte
: Repubblica.it, Palermo, 4 novemre 2011
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