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ORVIETO (Tr). Riscoperta la necropoli di Crocifisso del Tufo.

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A dare la notizia dello stato di abbandono è stato l’archelogo Max David, durante la nuova rubrica del programma di Antonio Ricci. Le telecamere di “Striscia la Notizia” sono andate a Orvieto, alla necropoli di Crocefisso del Tufo, dove si trova una vera e propria città dei morti, con tombe etrusche a camera e iscrizioni in una delle lingue più misteriose della storia che possono essere datate tra il VI e il III sec. a. C..
Nei panni di “Morello Jones” l’inviato di Striscia ha mostrato lo stato di abbandono di uno dei tanti tesori umbri non conservati nel modo che meriterebbero. La necropoli prende il nome da un crocefisso scolpito nel tufo contenuto in una cappella poco distante dal sito archeologico.
La città dei morti si presenta con il classico reticolato ortogonale che forma dei veri e propri lotti di terreno che venivano assegnati agli abitanti per la sepoltura, in base alla casta di appartenenza. Nel reticolo si possono contare circa 150 tombe, molte delle quali presentano preziose iscrizioni ed epigrafi scolpite nel materiale che ha da sempre contraddistinto le costruzioni dei Tirreni, il nome con cui i Greci conoscevano gli Etruschi, dal nome del loro eponimo, Tirreno. Sopra le tombe sono stati ritrovati numerosi cippi che avevano il compito di lasciare un messaggio.
Allo stato attuale degli studi non si ha ancora un’idea precisa del significato che essi avessero; ce ne sono di varie forme a cassetta, a pigna, antropoide sul tipo della stele. Alcuni di questi presentavano iscrizioni, altri invece erano ‘muti’ e potevano indicare il tipo di morte, come ad esempio quelli che hanno una forma di colonna appiattita e tagliata a simboleggiare una morte prematura.
“Morello Jones” ha mostrato la struttura tipica delle tombe, a una camera e con il tipico ripostiglio, uno spazio scavato vicino al luogo di sepoltura, dove veniva posto il corredo funerario del morto, che lo avrebbe accompagnato nel viaggio dell’aldlilà. Nella vasta area della necropoli ci sono tombe ben più grandi di quelle a una sola camera; hanno una dimensione di circa 3 m. e, quasi sicuramente, ospitavano i personaggi più importanti della città ed erano corredate di cippi su cui erano incise iscrizioni onorarie che attestavano l’onore che il morto aveva avuto nella comunità. E come dice l’inviato di Striscia “speriamo che il servizio sia servito a far conoscere i tesori abbandonati del nostro paese”.

Autore: Luca Biribanti

Fonte: Tuttoggi.info, 03-01-2012

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