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ORVIETO (Tr). Campo della Fiera, nuovi scavi e nuovi tesori. Presto lavori per rendere fruibile l’area archeologica.

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A Campo della Fiera attualmente sono indagati cinque ettari di area archeologica che, sulla base dei risultati delle prospezioni geomagnetiche effettuate, risulta estesa per almeno quaranta. Ed è questa la grande sfida futura per gli archeologi che studiano il Fanum Voltumnae, il santuario federale caro agli Etruschi come “Luogo Celeste” – come indicato dalla lunga iscrizione venuta alla luce nel corso dei vari ritrovamenti – attraversato dalla strada che collegava Orvieto a Bolsena poi sostituita dalla Via Cassia e, in epoca medievale, da quella quella che qui è nota come Via del Tamburino.
orvietoUn luogo situato ai piedi della Rupe di Orvieto, tra il Tevere e Chiusi, la zona di Bolsena, Tarquinia e il Mar Tirreno che, ospitando anche mercati, doveva essere pianeggiante e facilmente raggiungibile. Qui le cerimonie religiose sono continuate ininterrottamente per mille anni, dal VI secolo a.C. al IV secolo d.C. Risale al IV secolo, in particolare, il tempio principale, preceduto solo da un tempietto anteriore che è degli inizi del VI secolo.
È quanto è tornata a spiegare la professoressa Simonetta Stopponi, direttrice dello scavo, in occasione della nuova, suggestiva, edizione di “Sotto il cielo degli Etruschi. Notte Bianca al Fanum Voltumnae” scandita da visite guidate, street food e musica, parlando di “un luogo unico al mondo di cui Orvieto dovrebbe andare molto fiera”.
Da lunedì 7 agosto a sabato 2 settembre, intanto, partirà il secondo turno della 23esima campagna di scavi, realizzata su concessione ministeriale, grazie al sostegno finanziario garantito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, da sempre sensibile al patrimonio dei beni culturali, e all’impegno di studenti di università italiane, ma anche americane, tedesche e spagnole. Gli archeologi continueranno ad indagare il ribattezzato “Pozzo delle Meraviglie”, con l’obiettivo di giungere al fondo della cavità. Se lo scorso anno erano stati trovati circa trecento vasi integri, quest’anno sono emerse pregevoli maioliche databili tra il XIII e il XV secolo.
orvietoPrezioso l’aiuto della società Asso, ente del terzo settore specializzato in questa tipologia di indagini, già nota per i suoi lavori in ambito archeologico – tra cui Pyrgi, Cerveteri e Veio – con il coordinamento di Danilo Leone, docente di metodologia e tecniche della ricerca archeologica presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Foggia che, da lungo tempo, collabora allo scavo del Fanum Voltumnae. Un’area meritevole di essere valorizzata. Pronta a fare la sua parte, in questa direzione, anche l’Amministrazione Comunale.
“Stiamo lavorando – fa sapere il sindaco e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – per rendere maggiormente fruibile questo luogo così speciale e di rilevante importanza dal punto di vista storico e archeologico”.
A settembre, al termine della campagna di scavo, partiranno i lavori del progetto che prevede, tra le altre cose, la recinzione di tutte le aree non ancora perimetrate, una viabilità in pietrame e l’accesso ad un piccolo parcheggio per i visitatori, un percorso pedonale di collegamento con la viabilità, anch’essa pedonale, dell’area nord in cui verranno realizzate le linee interrate per l’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza dello scavo archeologico.
orvietoA monte del tempio sarà collocato un parapetto in legno per proteggere i visitatori da cadute verso il basso e un pannello esplicativo. Nell’area Nord verrà realizzato un blocco prefabbricato per i servizi igienici e l’allaccio alla rete idrica. Al di sopra dell’area di scavo, invece, sarà creato un ingresso per l’accessibilità di soggetti disabili, con parcheggi e la prosecuzione dei percorsi di visita illuminati. Nella zona Nord è previsto anche il prolungamento del percorso pedonale verso gli scavi della Chiesa di San Pietro in Vetere con relative protezioni di altre strutture venute alla luce.

 

Autore: Davide Pompei

Fonte: www.orvietonews.it, 7 ago 2023

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