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CASTIGLIONE D’ORCIA (Si). Reperti e un’abside romanica sotto la Rocca degli Aldobrandeschi.

castiglione d'orcia

Ha riaperto al pubblico dopo un complesso intervento di recupero la Rocca edificata dalla famiglia degli Aldobrandeschi in età altomedievale posta a 574 metri di altitudine a difesa della via Francigena, strada di collegamento fondamentale fra il Nord Italia e Roma, nel comune di Castiglione d’Orcia.
Gli scavi hanno portato alla luce reperti archeologici in grande quantità riferibili a diverse epoche storiche (vasellame ceramico senese, derutese e alto-laziale, oggetti in bronzo, monili e anelli, fra i quali una fede nuziale probabilmente appartenuta alla moglie dell’ultimo castellano, Agostino del Vescovo, e risalente alla metà del Cinquecento), nonché l’abside intatta di una chiesa romanica databile tra l’XI e il XII secolo. I reperti saranno allestiti nel museo e nel centro di documentazione che sarà realizzato nei locali all’ingresso della torre, mentre un percorso di visita, già dal mese di agosto, collega direttamente il centro storico con l’antico cassero.
castiglione d'orciaA partire dal 1090 i possedimenti degli Aldobrandeschi furono gradualmente ceduti al Monastero di San Salvatore sul Monte Amiata, per poi passare nel corso del XIII secolo alla Repubblica di Siena. Nel 1252 198 capifamiglia castiglionesi giurarono fedeltà a Siena; da qui la nascita probabile del comune che si troverà coinvolto nelle lotte fra Guelfi e Ghibellini.
Nel 1309 Siena, data la posizione strategica del fortilizio, dispose la ricostruzione del mastio, prendendo a modello la Rocca di Tentennano, situata poco più a nord; al 1471 risale la ricostruzione della cinta muraria, della quale sono emersi dagli scavi le tracce e i tre accessi da valle.
Nel 1536, al tempo degli attriti fra Siena e il Sacro Romano Impero, le mura impedirono l’ingresso all’imperatore Carlo V, un atto che ebbe come conseguenza la devastazione e la razzia di suppellettili da parte delle truppe imperiali nel 1553.
Annessa al Granducato di Toscana, Castiglione fu concessa nel 1605 in feudo da Ferdinando I de’ Medici al nobile bolognese Giulio Riario.
La decadenza inizia alla fine del XVIII secolo, con l’estinzione della famiglia, ma spoliazioni e demolizioni sono proseguite sino agli anni ’60 del Novecento.

Autore: Laura Lombardi

Fonte: www.ilgiornaledellarte.com, 7 ago 2023

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