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FRISANCO (PN), fraz. Poffabro. Alla ricerca di segni di una speciale agricoltura.

poffabro

Un caso particolare di archeologia dell’agricoltura tradizionale che non ha casi simili in Friuli.
Leandro Dreon, che è un forestale, ha segnalato la presenza sotto il M. Raut in Val Colvera di alcuni grandi massi erratici che un tempo venivano coltivati nella parte sommitale.
poffabroI grandi massi dopo la fine dell’ultima glaciazione erano caduti a decine lungo le pendici del M. Raut e si erano fermati lungo il versante. La maggior parte dei piccoli e medi blocchi di calcare furono spostati nel XVII secolo per organizzare l’espansione delle terre coltivate di Poffabro, ma i massi più grandi furono in gran parte riutilizzati per costruire orti e coltivi rialzati contornando i massi con dei muretti a secco che tenevano all’interno il terreno coltivabile.
In un caso, invece, il grande masso erratico fu interpretato come un elemento portante per una nuova abitazione con l’annessa stalla. Un poco come nella Val Bavona della Svizzera (https://www.fbsr.it/…/valbavonapremiocarloscarpa2006…) anche nei settori vicini a Pala Barzana tra il XVII e XIX secolo si sviluppò una tradizionale coltivazione su terrazzi posti sopra massi erratici.
Ne sono stati individuati cinque di diversa dimensione, ma occorre fare nuove indagini tanto sul posto che nelle fonti archivistiche.
Questi enormi sassi coltivati sul vertice venivano raggiunti o con scale in legno o con rampe artificiali. In ogni caso erano il frutto di uno speciale metodo di coltivazione che si inseriva in un disegno di riorganizzazione dei massi caduti dal versante per per permettere di aprire nuove terre da zappare.
poffabroI massi arrivavano ad essere una occasione portante per adossare trovanti più piccoli provenienti dallo spietramento e allo stesso tempo erano l’occasione per costruire rampe o persino case e stalle, ricoveri. E’ un caso molto speciale di una tradizione colturale che alcuni abitanti ricordano ancora.
Sopra quei massi si coltivavano orti che difficilmente potevano essere raggiunti dagli animali selvatici.

Autore: Moreno Baccichet con il contributo di Leandro Dreon

Fonte: facebook.com 21 apr 2024


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