Archivi

Maurizio BUORA, Falces vinitoriae dell’Italia Nordorientale.

Nel capitolo 25 del suo quarto libro Columella descrive la falce da vite (jalx vinitoria). Essa “è fatta in modo che la parte più vicina al manico ha lama diritta e si chiama coltello (culter) per la somiglianza; la parte che si curva si dice seno (sinus); quella che prosegue dritta dopo la curvatura si chiama scalpello (scalprum); la parte adunca si chiama becco (rostrum); vicino ad essa c’è una specie di piccola mezzaluna che si chiama scure (securis), e la punta della scure ricurva in giù prende appunto il nome di punta (mucro). Ognuna di queste parti ha il suo proprio ufficio e uso, se il vignaiolo (vinitor) le sa adoperare”.
Per alcuni dettagli la funzione è intuitiva: la così detta scure poteva probabilmente essere usata per scortecciare i rami della vite.

Leggi tutto nell’allegato: FALCES_VINITORIAE_DELLITALIA_NORDORIENTA

Segnala la tua notizia