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Linda ROMANO: Il castello di Rupecanina.

Nel mese di ottobre avrà avvio il progetto di scavo e studio del castello di Rupecanina, parte del piano per la valorizzazione e il recupero dell’arte del Medio Volturno. Il Castrum di Rupecanina i cui imponenti ruderi si innalzano sulla collina conica situata tra i comuni di Sant’Angelo d’Alife e Raviscanina, a circa 500 metri dal livello del mare.

Il progetto, presentato dall’ Amministrazione del Comune di Sant’Angelo d’Alife e dall’ Amministrazione del Comune di Raviscanina, prevede una serie d’interventi volti alla rivalutazione del territorio e alle trasformazioni del sito in un’attrazione turistica.

La direzione dei lavori è stata affidata all’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, che ha incaricato a sua volta un gruppo d’archeologi coordinati dal professor Federico Marazzi, già direttore della Campagna di scavo di San Vincenzo al Volturno.

Una volta terminata questa fase preliminare di lavoro è stato presentato un secondo progetto, che dovrebbe dare avvio, in assenza di complicazioni, al vero scavo archeologico che sarebbe attuato nel corso di quattro anni.

Nei primi due anni come affermato nelle relazioni, si procederà allo scavo estensivo e al restauro dell’area della rocca che prevede non solo la rimozione delle macerie, ma anche il consolidamento delle mura, per consentire ai turisti di visitare tutto il villaggio.

Parte finale sarà il restauro del mastio, con il consolidamento dei paramenti e dei soffitti, in modo che i vani siano accessibili e utilizzabili per manifestazioni culturali e come centro di ricerca storico – culturale, centro territoriale di elaborazione dati, sale polifunzionali per gruppi di lavoro ed esposizioni culturali.

Il castello, costruito con pietrame calcareo locale, è in condizioni di avanzato degrado, conserva solo il mastio restaurato negli anni ’60, parte delle mura e delle torri. La fortezza è circondata da due cinte murarie, quella esterna ingloba la seconda cinta che a sua volta delimita gli edifici signorili, compreso il mastio.

L’origine del castello è ancora incerta ed è solo dall’epoca normanna che il toponimo Rupecanina inizia a comparire in alcuni documenti, tuttavia la mancanza di fonti non deve far pensare all’inesistenza dell’insediamento in epoca precedente.

Alla fine dell’intervento archeologico e architettonico il castello potrà diventare un polo d’attrazione turistica necessario per la rivalutazione e lo sviluppo di tutti i monumenti presenti nell’Alto Casertano.

Autore: Linda Romano

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