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LIBIA. Salviamo Nalut troglodita.

In Libia, il piccolo villaggio di Nalut, arroccato su una falesia del Jibil Nafusah, citato come Tabumati nei resoconti di epoca romana a metà percorso tra le città della costa e l’oasi di Ghadamès, rappresentava una tappa lungo la pista per gli scambi con l’Africa subsahariana.
Nalut, oggi una moderna cittadina, conserva le rovine dell’insediamento trogloditico, con uno dei più antichi granai fortificati berberi, detti qasr, solo di recente oggetto d’attenzione.
La maggioranza delle abitazioni dell’antico villaggio berbero possiede due o tre piccoli locali ricavati nella roccia e adibiti a giacigli o magazzini, cui si aggiunge un grande vano di soggiorno, edificato all’esterno utilizzando la risulta degli scavi.
Le abitazioni ipogeiche di Nalut stanno subendo danni rilevanti a causa dell’abbandono, nonostante rappresentino mirabili esempi delle capacità costruttive raggiunte dai Berberi del Jibil Nafusah nel corso dei secoli.
Gli abitanti del paese moderno hanno ora fondato un’associazione per il recupero di questo patrimonio, The Society for Friends of Environment anf Heritage of Nalut, che ha già completato il restauro di una delle abitazioni ipogeiche più estese, utilizzata come lazzaretto al tempo dell’occupazione italiana.
E’ stato ricostruito l’arredamento con oggetti d’epoca offerti dalle famiglie insieme a una raccolta di strumenti tradizionali di lavoro.
Anche in Libia una crescente consapevolezza delle tradizioni spinge i cittadini al recupero delle proprie radici.  


Mail: c.bencini@tiscali.it
Fonte: Archeologia viva 01/03/2007
Autore: Franco Dell’Acquila, Claudio Bencini

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