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L’ARCHEOLOGIA TRAFUGATA

Scoperte dai Carabinieri di Roma due organizzazioni dedite allo scavo clandestino e alla contraffazione di reperti archeologici. A Monza recuperati dal T.P.C. numerosi reperti precolombiani.

L’attività investigativa svolta dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Roma ha portato all’individuazione, nello scorso luglio, di due organizzazioni dedite alla contraffazione, all’impossessamento ed al commercio illecito di reperti archeologici.
Una “specializzata” nel recupero di materiali archeologici attraverso scavi clandestini, l’altra nella contraffazione degli stessi. Entrambe collegate sia al traffico illecito nazionale che a quello internazionale.
Come recita lo stesso comunicato stampa dell’Arma, in queste operavano “… persone con ruoli diversificati che andavano dall’ intermediario, all’ esperto contraffattore, al fornitore di marmo, ai trasportatori fino ad arrivare ai venditori suddivisi per aree geografiche”.
Le perquisizioni domiciliari, eseguite a Roma, Bari, Padova, Bitonto, Marino, Zagarolo e Ceveteri, in abitazioni di persone insospettabili, hanno portato al rinvenimento:
– a Roma di “… 47 anfore di varia grandezza, 7 statuette di bronzo, 26 quadri, 1 biga romana in bronzo”;
– a Cerveteri di “… 21 frammenti di Idria Attica a figure nere, raffiguranti figure umane e cavalli (VI°secolo a.C.), 12 frammenti Kilyx Attica (V°sec. a.C.), numerosi frammenti di Oinocoe di bucchero malcotto (VI° sec. a.C.), numerosi frammenti di vasi attici di vari colori (V° sec. a.C.), 1 peso tessile etrusco, numerosi frammenti decorativi di pavimentazione di marmo di ville romane, 5 pezzi di piatti incompleti (epoca medievale), 313 frammenti di piatti (epoca medievale) […], 1 vaso falsificato e vari stampi di gesso per la produzione di una testa”;
– a Padova di “13 anfore, 2 coppe,1 piccolo sarcofago, 6 statue, 2 maschere, 2 piedistalli,16 vasi, tutto in terracotta, 10 teste di marmo e in metallo, 1 biga in metallo, 1 porta gioie in rame, 3 collane in rame, 1 manico in metallo, 5 piatti in terracotta, 1 cofanetto in pietra, 2 lucerne”;
– a Bitonto “… 1 cratere, 1 cratere miniaturustico, 1 brocca a bocca trilobata, 1 oinochoe, 1 askos, 1 aryballos, 1 testa maschile, 1 mezzo busto femminile”.

Negli stessi giorni a Monza, l’operazione “Quechua”, condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, contro il traffico internazionale di reperti archeologici precolombiani, ha portato al rinvenimento di materiale archeologico proveniente dai siti Inka, Chimù, Nasca e Chancay. I reperti, di grande interesse, sono stati recuperati nella casa di un mercante d’arte lombardo.
Fonte: Redazione
Autore: Antonio Merola

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