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KAZAKISTAN. Nelle steppe, i ricercatori dell’Istituto di Archeologia nazionale hanno fatto una scoperta d’oro.

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Vicino al villaggio di Tascop, nel Kazakistan occidentale, gli archeologi dell’Istituto Alkey Margulan hanno scoperto diverse tombe del V secolo a.C. In una di queste hanno rinvenuto i resti di un uomo di rango evidentemente estremamente alto, visti gli ornamenti con i quali venne sepolto.
Il tumulo chiamato Taskop 1 nella valle di Aschy Uila, con un’altezza di circa tre metri e un diametro di almeno 60 metri, dopo questa scoperta diventa il centro di maggiore interesse storico archeologico di tutto il Kazakistan e Arman Bisembaev, capo spedizione dell’Istituto, ha voluto divulgare condividere tutto il suo entusiasmo sui social.
“Amici, voglio condividere le notizie! Lo staff dell’Istituto di archeologia AH Margulan con il sostegno dell’Akim della regione di Aktobe O.S. Orazalina conduce lavori archeologici nella regione di Aktobe. E l’altro giorno siamo stati fortunati a fare la scoperta sensazionale di una sepoltura d’élite nel distretto di Temir nel cimitero di Taskop 1. In una catacomba ad una profondità di 5,7 m, nonostante la distruzione da parte di ladri nei tempi antichi, sono stati scoperti gli ornamenti di una cintura da cavallo e un oggetto funebre cerimoniale (forse un copricapo) riccamente decorato con oggetti d’oro. Materiale prezioso realizzato in stile ‘animalistico’ indica un alto livello di sviluppo della società sarmata nel territorio della regione di Aktobe. Il lavoro degli scienziati dell’Istituto di Archeologia AH Margulan è appena all’inizio e c’è ancora molto da scoprire”.
Tra i tanti reperti scoperti sono stati rinvenuti anche oggetti di culto ed armi, come altari in pietra, incensiere, punte di freccia, spade acinace (daga persiana) e piatti in ceramica. Ma è la quantita di preziosi che ha impressionato ed entusiasmato gli archeologi i quali, hanno dedotto che l’uomo così degnamente sepolto non potesse essere altri che un grande leader sarmato e lo hanno definito “l’uomo d’oro”.
Ora l’intera area è posta sotto attenta sorveglianza e gli scienziati di laboratorio sono entrati in azione per analizzare campioni di metalli, resti organici e procedere a datazioni esatte e tutti i testi di laboratori necessari per saperne quanto più possibile di questo misterioso grande capo sarmato.
I Sàrmati furono un popolo iranico imparentato con gli Sciti, con i quali condividevano famiglia linguistica (iranica), religione (zoroastrismo) e molte usanze, come proprio quella delle raffinate lavorazioni e ornamenti in oro. Originari della regione del Volga e degli Urali meridionali, la loro cultura si diffuse al nord e ad est del Mar Nero tra il IX secolo a.C. al V d.C. Nel tempo si divisero in quattro tribù – Iazigi, Roxolani, Aorsi e Alani. I discendenti diretti di questi ultimi, gli Alani, in parte si convertirono al cristianesimo ortodosso nel IX secolo, in parte combatterono contro i mongoli, in parte si unirono ad essi. Gli ultimi Alani si stabilirono nel Caucaso nord-occidentale e attualmente sono noti con il nome di osseti. Una delle 22 Repubbliche della Federazione russa si chiama appunto ‘Repubblica dell’Ossezia Settentrionale – Alania’.

Fonte: it.sputniknews.com, nov 2019

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