Archivi

ETRURIA. Il periodo arcaico.

gravisca_veduta_aerea_a
Generalmente si fa coincidere il periodo arcaico con il VI secolo a. C. e precisamente con gli anni che vanno dal 580 al 500 a. C. circa.
Questa fase storica fu caratterizzata da un importante ed evidente cambiamento, che si registrò a fine processo, di cui però mancano i dati archeologici relativi alle fasi del cambiamento.

Tra i vari mutamenti riscontrabili, si possono ricordare la scomparsa delle strutture gentilizie, la nascita di un nuovo ceto che acquisì un forte carattere economico grazie al commercio durante il periodo dell’ Orientalizzante: i componenti di suddetto ceto, appartenenti all’ aristocrazia, operavano per conto del principe; rilevante fu anche la trasformazione del centro proto urbano in città, dove poi si consolideranno cariche politiche e amministrative. La città diverrà un ente politico che controllerà ciò che prima era controllato dalle famiglie gentilizie.

A cambiare fu anche la struttura religiosa: se in una fase precedente ad essere onorati erano gli antenati, attraverso l’ erezione di enormi tumuli, ora la venerazione è invece rivolta a divinità cittadine, a quali saranno innalzati e dedicati dei templi.
Questi ultimi saranno ricavati da alcuni spazi presso l’ acropoli, luogo nel quale, tra l’ altro, la città riconosceva la propria entità politica.

Durante il periodo arcaico le città videro un’ ampia attività edilizia ed in qualche caso sorsero addirittura anche delle cinte murarie.
Le città, dunque, divennero protagoniste e fonti primarie per il commercio.
Le due città più importanti in Etruria furono certamente Cerveteri e Tarquinia.

Quanto al commercio, per il suo incremento furono installati degli empori, i più importanti dei quali a Pyrgi e Gravisca (vedi fig.), sedi anche dei due più importanti santuari emporici.
Essi furono costruiti lontani dalle città, poiché i commercianti non dovevano avere contatti diretti con queste ultime né il loro controllo.

L’ Etruria fu molto legata al mondo corinzio e per sottolineare questo aspetto va ricordata la figura di Demarato, un uomo corinzio che arrivò in Etruria per commerciare durante la metà del VII secolo a. C., e quando fu costretto a scappare dalla sua città decise di raggiungere nuovamente le coste dell’ Etruria e commerciare al posto del principe di Corinto.

Autore: Rachele Infascelli

Fonte: Supereva.it, 28/10/2010

Segnala la tua notizia