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ERCOLANO (NA) – APRE LA “VILLA DEI PAPIRI”

Un finanziamento straordinario permise l’avvio dell’iter preparatorio dello scavo a cielo aperto di un settore della villa dei Papiri di Ercolano e dell’antico Lido. Gli scavi sono stati eseguiti, fra il 1996 ed il 1998, su un’area di circa 14 mila metri quadrati posta nel cuore della moderna città. Il complesso è a 30 metri sotto l’abitato moderno, a 4 metri sotto il livello del mare (la linea di costa antica sprofondò in seguito all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.) e incide su una falda acquifera. Elementi questi che tanto hanno fatto discutere sull’opportunità di quest’operazione. Lo sbancamento, inevitabile per il recupero, è di forte impatto. Un sistema di pompe di aspirazione perennemente in funzione è elemento determinante per la conservazione del sito. L’area di scavo è stata riconsegnata formalmente alla Soprintendenza Archeologica di Pompei (SAP) nell’agosto del 1999. Sono stati necessari due interventi di bonifica ambientale, realizzati a partire dall’estate del 2002, e la sinergia tra regione Campania, SAP e Comune di Ercolano, per permettere l’accesso ai visitatori. Il presidente Carlo Azeglio Ciampi ha inaugurato il percorso nel gennaio di quest’anno seguito dal principe Carlo d’Inghilterra. Da sabato 1 marzo, rivivrà e si ripopolerà, dopo duemila anni, la villa dei Papiri, o dei “Pisoni”, dal nome del presunto proprietario Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, nota per i suoi rotoli carbonizzati che una volta aperti hanno restituito testi greci d’inestimabile valore. Aperti al pubblico: il piano inferiore con ambiente affrescato, il piano nobile con atrio e mosaici, la Natatio con Ninfeo e altre strutture appartenenti alle insulae nord occidentali dove è visibile anche lo scheletro di un cavallo.

Al percorso si potrà accedere solo attraverso la prenotazione online da effettuarsi sul sito della società Arethusa.

Un cantiere archeologico diventa meta di turismo e intanto proseguiranno i lavori di recupero affidati ad un team delle università di Napoli e Roma tre. Sono attualmente in corso ricerche volte a produrre uno studio di fattibilità per lo scavo archeologico nella sua interezza, per la cui realizzazione è necessario un riassetto dell’attuale tessuto abitativo di Ercolano e Portici che non può non tener conto del paesaggio storico vesuviano e della sua conformazione morfologica.

L’evento apertura però non si limita alla fruizione del sito archeologico. I reperti rinvenuti recentemente ad Ercolano, tra cui la Testa di Amazzone e la Statua di Hera, saranno esposti per la prima volta al pubblico in occasione della mostra: Storie da un’eruzione – Pompei, Ercolano, Oplontis che si inaugurerà il 20 marzo prossimo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Fonte: Redazione
Autore: redazione (Exibart)
Cronologia: Arch. Romana
Link: http://www.arethusa.net

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