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LOCRI (RC). L’Epifania calabrese.

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In Calabria si conserva una delle più antiche rappresentazioni dell’Epifania.
Si tratta di una sottile lamina d’oro circolare lavorata a sbalzo, di circa 5 cm di diametro, chiamata in termine tecnico bràttea, rinvenuta in una sepoltura cristiana durante lavori agricoli, nei poderi della famiglia De Mojà, a Siderno nel 1886 e oggi conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Locri.
È databile tra VI ed inizi VII secolo d.C. e ci rimanda dunque all’alto Medioevo, allorquando la Calabria diventa parte dell’Impero Romano d’Oriente ed assorbe la cultura bizantina in maniera profonda. Gli elementi stilistici ne fanno attribuire l’origine all’area mediorientale da cui potrebbe essere giunta in Calabria tramite un pellegrino di ritorno dalla Terra Santa oppure sulla scia delle numerose migrazioni di monaci orientali nel Sud Italia, i quali, proprio col venerare le ossa dei santi confratelli defunti, contribuivano in quei tempi a dar vita alla tradizione e diffusione del culto delle reliquie.
E’ possibile che in origine questa lamina aurea fosse applicata ad impreziosire il coperchio di una scatoletta in legno, molto probabilmente un reliquiario. La scena raffigura un’Epifania di Gesù, che si manifesta in grembo alla Madonna, assisa in trono come le dee pagane della fertilità e al pari di una basilissa, un’imperatrice bizantina, ma dotata di un’aureola che ne esplicita l’altissimo livello spirituale conseguente al suo essere thetòkos, generatrice di Dio.
I Magi in adorazione, vestiti all’orientale con una corta tunica e con in testa un berretto frigio, incedono con i loro doni in mano guidati da una stella ad otto punte munita di scia luminosa, la coda della “cometa”. Un angelo in volo, che richiama la Vittoria alata delle scene di tributo all’imperatore, sovrasta la scena nella quale, secondo l’iconografia ufficiale di tradizione romana, come già nell’arte funeraria tardoantica, trova espressione il dogma dell’Incarnazione. Inoltre, nel riquadro sottostante della brattea, detto esergo, troviamo il tema della Natività, riprodotto in un “presepe” in miniatura col bambinello in fasce adagiato nella mangiatoia sovrastata da una stella, il bue e l’asino, e da ambo i lati un pastore con la propria pecora.
L’intera scena è circondata da un decoro a girali e da una perlinatura.

Fonte: Associazione Culturale Mistery Hunters – http://www.misteryhunters.it, 6 gen 2022

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