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CINA. Scoperto un nuovo tratto della Grande Muraglia.

muraglia_cinese
L’esploratore inglese William Lindesay la cercava dal 1986: la prosecuzione della Grande Muraglia Cinese, o ciò che ne rimane, doveva essere lì da qualche parte, sepolta tra le rocce del deserto del Gobi, in Mongolia. Ma 25 anni di studi e ricerche sembravano confermare che della maestosa struttura, in quella regione, non c’era più traccia. (Scopri tutte le meraviglie del mondo viste dallo spazio)
Non convinto, lo scorso Agosto Lindesay è ripartito per il lontano oriente, in cerca di quella che per lui stava diventando una vera ossessione. Le sue ultime possibilità di successo erano appese a un filo sottile: doveva trovare il Professor Basaan Tudevi, un geografo mongolo considerato uno dei massimi esperti viventi sul deserto del Gobi.
Ma in una terra sconfinata come la Mongolia, dove le strade e i mezzi di comunicazione sono ancora molto poco sviluppati, riuscire a mettersi in contatto con Tudevi sembrava essere un’altra impresa disperata. E così Lindesay tenta l’impossibile: lancia un appello all’esperto mettendo un annuncio su un giornale locale.
Incredibilmente l’SOS scientifico viene raccolto e Tudevi si unisce alla spedizione.
Con due fuoristrada, poco meno di 200 litri di acqua e le indicazioni di Google Earth, gli scienziati si addentrano nel deserto, e a 25 km dal confine tra Cina e Mongolia scoprono un tratto lungo 100 km di quello che potrebbe essere il primo tratto di Grande Muraglia al di fuori del territorio della Repubblica Popolare.
Per la maggior parte si tratta di tracce delle sue fondamenta, ma ci sono anche tratti relativamente ben conservati alti più di un metro.
Secondo Lindesay questa parte del muro sarebbe stata costruita dal terzo figlio di Ghenghis Khan, Ögedei Khan, tra l’XI e il XII secolo, per porre fine alla migrazioni dalla Cina.

Fonte: focus.it, 29/02/2012

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