Archivi

CASTELLAMMARE DI STABIA (Na): Affiora il peristilio di Villa San Marco.

Nuove scoperte nel corso dei saggi di scavo della “Passeggiata archeologica di Stabia”: nella vasta area del pianoro di Varano è affiorato il peristilio di Villa San Marco. Si tratta di una tappa importante verso la realizzazione del Parco Archeologico Stabiese.
Un progetto della Soprintendenza Archeologica di Pompei (SAP) con Restoring Ancient Stabiae (RAS) e Comune di Castellammare di Stabia che comprenderà le splendide Villa San Marco e Villa Arianna, già recuperate e aperte al pubblico (ingresso gratuito).

La SAP ha firmato lo scorso 1 giugno un contratto di sponsorizzazione con la Fondazione Ras (Restoring Ancient Stabiae) per lo studio e la valorizzazione dell’area archeologica stabiana. Dopo il contratto con il Packard Humanities Institute per gli scavi di Ercolano, è la seconda volta che la Sap si serve degli strumenti legislativi del Codice Urbani (art. 120 legge. 42/2004, sulle sponsorizzazioni ai Beni Culturali) per sostenere progetti di ampio respiro in un regime di collaborazione tra pubblico e privato.

“Siamo molto eccitati da questo ritrovamento, reso possibile dalla collaborazione senza soste né ombre tra la Fondazione e la Soprintendenza di Pompei e dalla grande qualità di quest’ultima – ha dichiarato Matthew Bell, professore all’Università del Maryland e vice presidente della Fondazione Restoring Ancient Stabile – . Pensiamo che grazie anche ad esso, sempre più sul progetto Restoring Ancient Stabiae per la realizzazione del Grande Parco Archeologico di Stabia Antica si focalizzerà l’interesse del mondo universitario e culturale USA, anche perchè il Dipartimento di Stato ci ha definito il miglior esempio di cooperazione tra Italia ed USA nel campo dei beni culturali. Non vediamo l’ora di passare ai successivi step del progetto.”

Nel corso dei primi 6 dei 14 saggi previsti nell’area del pianoro di Varano (inizio dei lavori aprile 2006) si è giunti all’individuazione dell’estremo angolo a sud est del peristilio superiore di Villa San Marco, attestato dalla presenza di una colonna angolare con la tipica decorazione spiraliforme comune alle altre colonne del peristilio.
Accanto alla colonna è stato ritrovato uno scheletro, il primo affiorato nell’area della villa, probabilmente di un fuggitivo schiacciato da un crollo. Alle spalle del colonnato sono affiorati inoltre tre piccoli ambienti (cubicula) e alle loro spalle un lungo ambiente ad asse che sembrerebbe essere stata un area scoperta.

La collaborazione tra Sap e Ras era iniziata nel 2002 con l’attivazione di un programma di indagine geo fisica non invasiva del territorio (con magnetometri e georadar) eseguito da uno staff guidato dalla dottoressa Meg Watters del Mit.

La campagna di scavo attualmente in corso (coordinata dalla dottoressa Bonifacio della SAP) mira alla comparazione dei risultati di queste indagini con quanto già noto dopo gli scavi settecenteschi che, all’epoca, furono presto abbandonati a causa dell’interesse degli studiosi per l’antica città di Pompei. Quanto già affiorato allora è rimasto ricoperto da terreno coltivato fino al ‘900 e risultò in ottimo stato di conservazione.
La Villa San Marco (1 ettaro di cui 0,7 scavati) è una villa romana in posizione panoramica dotata di un quartiere termale e di un ampio giardino porticato con piscina. Villa Arianna (3 ettari di cui 0,7 scavati) fu scavata quasi interamente tra il 1757 e il 1762 dallo svizzero Karl Weber ed è articolata in quattro nuclei essenziali: atrio e ambienti circostanti risalenti ad età tardo-repubblicana; ambienti di servizio e termali; ambienti ai lati del triclinio estivo risalenti ad età neroniana; la grande palestra annessa alla villa in età flavia. Accanto alle ville di Arianna e San Marco sorge il “Secondo complesso” (superficie scavata circa 1000 mq), un edificio che era dotato di quartiere termale e, nel peristilio, di una peschiera con vasca quadrata circondata da una canna di piombo con zampilli.

I saggi nella zona denominata “Passeggiata archeologica” continueranno fino a novembre 2006.
Ras sottolinea che lo scavo in oggetto costituisce un grande risultato dal punto di vista scientifico, proprio per l’uso delle nuove tecniche e per le specifiche difficoltà del territorio.
Lo stesso sistema preliminare di indagine – secondo Ras – dovrà essere esteso all’intero Pianoro di Stabia (che occupa un totale di 41 ettari) secondo il programma che la stessa Ras , di concerto con prestigiose Università americane, Università di Birmingham e Università Federico II hanno elaborato con il coinvolgimento dell’assessorato regionale alla Ricerca Scientifica.
Nell’ambito della collaborazione tra Sap e Ras, 9 degli affreschi provenienti dalle ville di Varano sono inseriti nella Mostra ‘ Otium Ludens’ al Festival di Ravello presso Villa Rufolo (fino al 17 settembre).

‘’Siamo molto soddisfatti per questa fattiva collaborazione tra pubblico e privato che ha come obiettivo il rilancio di un area di grandissima importanza come quella stabiese – sottolinea l’ assessore al Turismo e ai beni culturali della Regione Campania Marco Di Lello – le nuove significative scoperte archeologiche e la promozione di questo territorio dalle radici antichissime, in Italia e nel mondo, sono due aspetti che vanno di pari passo e che dovranno approdare in breve tempo alla realizzazione del Parco archeologico stabiese’’.

 

 


Fonte: CulturalWeb 12/07/2006
Cronologia: Arch. Romana

Segnala la tua notizia