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AGNONE (Cb). Spuntano i reperti archeologici.

Guerra aperta sul crinale Montarone-Monteforte: dalla Soprintendenza una diffida all’Enel.
Era un sito archeologico. La prima torre eolica issata sul crinale di Montarone di Vastogirardi che da ieri fa bella mostra di sé in tutto il paesaggio altomolisano, si trova nel bel mezzo di un sito abitato in antichità.
La clamorosa scoperta è avvenuta appena due giorni fa, durante un sopralluogo voluto dalla Soprintendenza archeologica di Campobasso. Il Soprindentente in persona, Mario Pagano con l’assistenza dell’archeologo Michele Raddi, si è recato sul luogo dopo le segnalazioni pervenute da Agnone, in particolare dalla Biblioteca “Labanca”, nella quale vengono conservati libri e documenti che attestano resistenza di un “castrum” sul crinale interessato dai lavori della centrale eolica di Vastogirardi e Capracotta. Gli scavi per il basamento del palo – il primo già issato proprio ieri – hanno portato alla luce quello che già si poteva presupporre anche da alcune evidenze esterne. Gli archeologi si sono cosi trovati davanti a reperti provenienti da un insediamento che, sulle prime, lascia presupporre l’esistenza dì una Villa rustica agricola di epoca repubblicana, se non addirittura antecedente. Ciò si deduce, secondo il parere fornito a caldo dallo stesso Pagano, dal ritrovamento sia di ceramiche acrome e del tipo “sigillata italica” che da quello di frammenti di lucerne.
Inoltre, sulla cima di Montarone, come hanno potuto constatare il soprintendente ed il suo staff, vi sono segni di fortificazioni e diverse forme circolari che si ritiene possano essere state cisterne o basi per macchine da guerra. Si tinge di giallo, a questo punto, la costruzione della centrale eolica, che già tanta avversità aveva sin qui suscitato nell’Amministrazione comunale di Agnone, in alcuni strati della popolazione alto-molisana e da parte delle associazioni ambientaliste (il Wwf Molise ha presentato esposto-denuncia alla Procura di Isernia) fino alla recentissima interrogazione parlamentare da parte dell’Onorevole Turco della Rosa nel Pugno. Infatti, a questo punto, è più che ipotizzabile che l’intero crinale circostante abbia valenze archeologiche di notevole rilevanza, oltre quelle naturalistiche-ambientali che tutti gli riconoscono. Pagano, dal canto suo, non ha perso tempo e già nella giornata di ieri ha provveduto a stilare la propria relazione inoltrando anche una raccomandata all’ENEL Spa con la diffida ad eseguire sul posto qualsiasi altro movimento di terra, se non in presenza di rappresentanti della Soprintendenza archeologica. Al momento, non si conoscono altre eventuali misure prese a carico della società e del cantiere che intanto va avanti nella realizzazione della centrale.
Un’ultima annotazione riguarda il fatto che nel 2000-2001 (epoca della progettazione del campo eolico, quando le Soprintendenze in Molise non erano ancora separate), pur essendoci stati sopralluoghi da parte di funzionali archeologi, nessun sospetto che il crinale potesse essere area archeologica venne fuori. Di conseguenza, le pratiche autorizzative agli scavi ed alla istallazione delle due centrali eoliche di Capracotta e Vastogirardi non passarono mai dagli uffici attualmente retti da Pagano.

Fonte: Primo Piano 19/07/2006

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