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VISOKO (Bosnia). Spunta una tomba nascosta sotto le piramidi bosniache.

Si infittisce il mistero delle Piramidi bosniache di Visoko, cittadina a 30 km da Sarajevo.
Nel 2005 Semir Osmanagic, un archeologo dilettante, aveva dichiarato che sotto la vegetazione delle colline, da sempre sotto gli occhi di tutti, si nascondevano delle piramidi, più rudimentali di quelle egizie, a base rettangolare.
La comunità scientifica si era da subito spaccata, asserendo che si trattasse di una “bufala”.
Dopo quasi un anno di lavori, però, una scoperta che potrebbe essere la prova dell’esistenza di una civiltà antichissima e del tutto sconosciuta. Sotto la pavimentazione dei tunnel a lato della Piramide del Sole si troverebbe una tomba con due camere sovrapposte che si sviluppa in profondità per circa 4 metri e mezzo.
La scoperta è stata realizzata dal gruppo speciale di ricerca multidisciplinare coordinato da Paolo Debertolis, docente di Odontoiatria legale, Odontologia e Archeologia Odontoiatrica della Facoltà di Medicina e Chirurgia del nostro ateneo che collabora con la Fondazione di Osmanagic, che in loco gestisce il sito e gli scavi.
Al progetto prendono parte il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Trieste e il Dipartimento di Architettura e pianificazione della Facoltà di Architettura e società del Politecnico di Milano con la docente Lucia Krasovec Lucas, triestina pure lei.
«Ci sembrava inspiegabile – ha dichiarato Debertolis – che i tunnel fossero stati chiusi per una lunghezza di 350 metri con terra fino al soffitto. Se qualcuno si era preso la briga di sigillare tutti i tunnel – ha proseguito il docente – doveva per forza esserci qualcosa di importante da proteggere e nascondere».
Da qui l’idea di cercare sotto il piano di calpestio dei tunnel con il georadar. Dopo un lavoro accurato e paziente – basta infatti passare a poche decine di centimetri per perdere anomalie del sottosuolo importantissime -, la scoperta di quella che sembra una tomba molto antica.
«Una morfologia mai vista prima – ha spiegato Debertolis – due camere sovrapposte interamente in pietra con un aspetto simile a due rombi e con degli elementi sospesi in ciascuno dei piani. L’ipotesi della tomba – ha concluso Debertolis – potrà essere confermata solo quando riusciremo a penetrare la struttura con le fibre ottiche».
La tomba inoltre pare custodire un corredo funebre: il metaldetector utilizzato ha infatti segnalato la presenza di rame. Proprio mentre il mistero si infittisce, i lavori intorno agli scavi sono stati sospesi in attesa di avere l’autorizzazione a proseguire.

Autore: Lorenza Masè

Fonte: Il Piccolo.it, 30 agosto 2011

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