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VULCI (Vt). Scoperta tomba principesca.

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img4377Un’altra importantissima scoperta a Vulci apre nuovi scenari promettenti nel territorio di Montalto di Castro. Gli scavi, diretti dal Soprintendente per i beni archeologici dell’Etruria Meridionale, Alfonsina Russo, e coordinati dalla responsabile Patrizia Petitti, hanno portato alla luce una tomba principesca nella necropoli dell’Osteria. Stesso cantiere oggetto dagli scavi, dove nel dicembre del 2011, venne trovata la sfinge in una tomba dal grande valore storico. Gli archeologi della Mastarna – la società che gestisce il parco di Vulci – hanno individuato un’area ricca di sepolture e piccoli monumenti funerari e stanno concentrando il loro operato nello scavo di una ricca tomba della comunità vulcente, a più camere, appartenente al VII secolo a.C.
Il monumentale ipogeo, solo in parte saccheggiato dall’attività clandestina, sta restituendo corredi di eccezionale interesse per la ricchezza e la fattura elegante dei manufatti. L’intervento di scavo interessa in questi giorni una delle camere del monumento funerario: quella sinistra, scavata elegantemente nella roccia ad imitazione della casa dei vivi. Il corredo deposto all’interno della camera lascia al momento ipotizzare che si tratti di una sepoltura femminile: oltre alle caratteristiche olle a rete, a tazze, in bucchero e a ceramica etrusco-corinzia, tra i reperti spicca un tripode fittile di fabbricazione fenicia (o di imitazione) che già l’archeologo Mengarelli, negli anni ‘20, aveva associato a sepolture femminili.
Completano il ricco corredo i frammenti di un cinturone in bronzo e materiali vari in legno e tessuto, il cui difficile recupero è reso possibile anche grazie alla collaborazione con la scuola di restauro dell’Accademia di Belle Arti “Lorenzo da Viterbo”.
Soddisfatto il sindaco Sergio Caci: “Vulci è un cantiere aperto in continua evoluzione – dice il primo cittadino – grazie anche ai finanziamenti della Regione Lazio e delle risorse che il Comune sta investendo sul parco. E’ in fase di realizzazione infatti tutta l’area che va dalla Cuccumella alla tomba Francois. Realizzeremo – conclude Caci – un percorso attraverso il quale il visitatore potrà scoprire la necropoli di “Ponte rotto” e godere delle bellezze paesaggistiche, usufruendo anche di un’area attrezzata al ristoro”.

Fonte: http://www.tusciamedia.com, 26 mar 2013

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