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SOMMARIVA BOSCO (Cn). Scavi per la tangenziale e spunta fattoria romana.

Cocci, mattoni e pietre: sono resti di un insediamento romano, forse un’antica fattoria, probabilmente del periodo imperiale. Sono state le ruspe al lavoro per la nuova tangenziale di Sommariva Bosco che li hanno riportati alla luce, a testimoniare che «la porta del Roero» ha una storia piu’ antica di quella medievale.
Lo scavo e’ a pochi metri dalla provinciale che collega Sommariva a Racconigi, all’estremita’ dell’attuale abitato, a poca distanza dalla «bealera del Molino».
«Siamo stupiti di questo ritrovamento – dice il sindaco, Andrea Pedussia – perche’ non avevamo testimonianze che l’abitato di Sommariva Bosco esistesse prima dell’anno Mille. Mentre realizziamo un’opera che guarda al futuro, Sommariva ci restituisce il suo passato».
A breve, pero’, i resti saranno ricoperti.
«Non ci sara’ nessun rallentamento nei lavori per la bretella – continua il primo cittadino – e chissa’ che in futuro l’indagine non possa proseguire per verificare se, oltre a questi, ci sono altri reperti».
Sul sito sono state rinvenute anche alcune monete (sesterzi) e resti di oggetti in ceramica che sono allo studio della Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte.
La responsabile del cantiere e’ l’archeologo Maria Cristina Preacco, referente per questa zona.
La villa di Sommariva Bosco sarebbe riconducibile a quello che in epoca imperiale fu il territorio di Pollentia. I muretti in pietra ritrovati rimanderebbero a recinti, forse stalle, comunque non alla casa padronale che, presumibilmente, sorgeva in qualche punto di quest’area.
«Gli scavi, previsti nell’ambito della legge di archeologia preventiva che interviene in casi come questo, sono terminati – spiegano alla Soprintendenza – e non ci sono fondi a disposizione per ulteriori indagini su un sito di questo tipo anche se si tratta di una testimonianza importante perche’ proviene da un’area che prima non aveva fornito altre tracce di insediamenti».
I resti saranno ricoperti con un tessuto protettivo e poi con del terreno. Al di sopra passera’ la tangenziale, come previsto dal progetto. L’intervento preoccupa la professoressa Anita Piovano, docente di storia e latino al Liceo di Bra, sommarivese, studiosa del territorio.
«Mi spiace la scelta di coprire tutto senza neanche pensare a possibili soluzioni alternative – spiega -, mi chiedo se non si potrebbe, come succede altrove, conservare queste tracce, proteggerle, con strutture, magari di vetro, e lasciarle visibili studiando un sovrappasso o qualche altro espediente tecnico per proseguire il tracciato della tangenziale. Temo che il transito dei mezzi pesanti possa provocare ulteriori danni».
«Per me, e credo anche per altri storici che si occupano del nostro territorio, e’ una grande emozione scoprire queste testimonianze – aggiunge la professoressa Piovano -. Sommariva e’ cresciuta intorno alla zona collinare e fino alla fine 1600 si arrestava in prossimita’ della Chiesa del Convento. E’ possibile che l’insediamento fosse situato su quella che doveva essere la linea di collegamento tra Bra e Carmagnola, in un punto vicino a risorse idriche. E’ probabile che i resti continuino nel prato adiacente e sarebbe bello studiare l’intero sito».  

Fonte: La Stampa, 17/09/2009

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