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SLOVACCHIA. Fiume in secca. Escursionisti trovano lungo pugnale. Gli archeologi: “E’ un’arma di 3500 anni fa”.

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La siccità. Il fiume che smagrisce progressivamente e che rende evidente il proprio fondo. Certamente non hanno pensato, in modo immediato, che quella spada corta fosse un oggetto archeologico.
L’hanno recuperata dal fiume – durante una passeggiata sulle rive – e osservata con attenzione. Sì, un’arma. Ma a quando risale? Alcuni particolari della lavorazione hanno portato a pensare che l’oggetto non fosse proprio recente. Così, i ritrovatori, hanno pensato che potesse essere un’arma di interesse archeologico e si sono recati al museo della zona, che in questi giorni ha comunicato ufficialmente la scoperta e la datazione dell’oggetto.
Il ritrovamento è avvenuto nel fiume Váh, vicino a Hlohovec – una cittadina di circa 22mila abitanti, collocata in pianura, a un’altitudine di 64 metri -, nella Repubblica slovacca. Il Váh è il fiume più importante della Slovacchia. E’ tributario del Danubio ed è il più lungo fiume della nazione, con i suoi 403 chilometri.
“Quest’arma appartiene – sotto il profilo stilistico – all’emergente cultura dei tumuli, che iniziò a dominare la regione dell’Europa centrale nel XVI secolo a.C., cioè durante la media età del bronzo”, ha affermato Matúš Sládok dell’ufficio archeologico di Trnava, il capoluogo della regione.
L’oggetto appartiene alla categoria delle spade-pugnali che, nel tempo, avrebbero dato origine alla daga o al gladio, una sorta di spada a lama corta, comunque più lunga di quella di un pugnale, larga e a doppio taglio.
La spada-pugnale trovata nel fiume ha perduto l’impugnatura, probabilmente realizzata in materiale organico, come il legno. La parte metallica è lunga 26 centimetri, è di bronzo e pesa 150 grammi. Naturalmente, pensandola dotata di un’impugnatura, doveva essere possente e micidiale, nel corpo a corpo.
Spade corte simili sono state trovate nel bacino del Danubio, che si estende dalla Germania meridionale alla provincia della Vojvodina in Serbia.
L’ipotesi più plausibile – al di là di quella dello smarrimento dell’oggetto o di una sorta di abbandono rituale – è che il lungo pugnale facesse parte di un corredo funebre dell’Età del Bronzo e che la tomba sia stata scalzata da una delle numeros2 alluvioni che hanno colpito la zona. Pugnali lunghi dell’età del bronzo medio e antico si trovano spesso in tombe con ricchi corredi.

Fonte: www.stilearte.it, 26 gen 2022

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