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SIRACUSA. Due ancore di epoca romana a Plemmirio.

Sommozzatori della Guardia di Finanza e dell’Amp al lavoro sui fondali della zona “B” del Plemmirio, dove sono state avvistate due grosse ancore risalenti all’epoca romana. Il mare di capo Meli ha restituito i due reperti a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro. I subacquei, dopo il primo ritrovamento effettuato sotto la guida del luogotenente Marco Re e del personale del consorzio Plemmirio, hanno proseguito nell’esplorazione dei fondali sotto la supervisione della soprintendenza del mare, nel contempo allertata.
Il lavoro di ricerca è stato premiato stamattina con l’avvistamento di una seconda ancora simile alla precedente. Nel corso di una lunga immersione, durante oltre un paio d’ore, i sub del nucleo sommozzatori della Guardia di Finanza di Messina, capo sommozzatore il maresciallo Francesco Strangis, sotto la supervisione del coordinamento del Reparto operativo aereonavale di Palermo della Guardia di Finanza e la centrale operativa del Consorzio Plemmirio, operatore subacqueo Gianfranco Mazza e supporto di superficie Ernesto Di Pietro, oltre ad unità della soprintendenza del mare, hanno liberato il reperto ponendolo accanto all’altro dove entrambi verranno sorvegliati dalle telecamere in servizio giorno e notte a protezione dell’area del Plemmirio. Alle operazioni ha assistito Patrizia Maiorca, figlia del campione siracusano Enzo.
“Le ancore , probabilmente di epoca romana – afferma il responsabile del settore mare dell’Amp del Plemmirio Mazza – erano poggiate su un tappeto di sabbia e posidonia, si presentano in ottimo stato, non sono concrezionate”.
“Al sollevamento della prima ancora – spiega il luogotenente Re – la soprintendenza del mare ha ritenuto opportuno spostarla accanto all’altra e adesso si sta valutando il recupero dei due reperti archeologici che saranno in futuro collocati in una struttura museale o in un’area idonea e sicura”.

Autore: S. Molino

Fonte: Giornaledisiracusa.it, 25 luglio 2011

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