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SEDILO (Or). Viaggio nei misteri del nuraghe di Iloi. Iniziati in queste ore gli scavi archeologici nei luoghi delle Fate.

sedilo

Sono iniziati nelle ore scorse scavi archeologici e i contestuali i lavori di recupero del nuraghe di Iloi, a Sedilo, in Sardegna. Luoghi di Fate e leggende dell’Aldilà. L’Università di Sassari ha programmato ulteriori scavi archeologici al villaggio nuragico. Sedilo è un comune di 2 042 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, si trova a un’altitudine di 283 metri.
I lavori saranno principalmente concentrati nello scavo di una struttura sub-ellittica di grandi dimensioni edificata a breve distanza dalla cortina muraria nord-orientale del nuraghe.
“La prima parte degli scavi durerà circa due mesi”, ha detto il sindaco Salvatore Pes, “ma grazie a un finanziamento da 190mila euro arrivato dall’Assessorato regionale della Pubblica istruzione, che si aggiunge ai 100mila precedentemente stanziati, faremo il possibile per dare continuità agli interventi, prolungando le indagini per altri quattro mesi. In totale quindi gli scavi dovrebbero andare avanti per sei mesi”.
In questa fase i lavori proseguiranno anche in un’adiacente area all’aperto in cui sono state individuate tracce di attività pirotecnologiche, ricollegabili a metallurgia del bronzo. Si tratta di una documentazione di grande rilievo considerata la scarsità di tracce analoghe in altri contesti sardi nuragici.
Cosa sarà possibile trovare e documentare?
Cosa producevano quei forni: armi, utensili, preziosissime statuette votive?
sediloLe indagini sono condotte dal Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari su concessione ministeriale, sotto la direzione della professoressa Anna Depalmas, coadiuvata sul campo da Gerolamo Barra, Noemi Fadda e Marta Pais. Potranno partecipare studenti e archeologi tirocinanti.
“Nella seconda fase, quindi dopo i primi due mesi di scavi”, ha proseguito il sindaco Pes, “saranno impegnate almeno sei unità lavorative locali, che opereranno insieme agli studiosi dell’Università di Sassari”.
Contestualmente riprenderanno le attività del laboratorio di sistemazione, catalogazione, documentazione e studio dei reperti funzionale alla realizzazione di quanto previsto dal progetto, sulla base dell’accordo di programma relativo al contratto di ricerca approvato dalla Giunta comunale di Sedilo.
Il complesso è costituito da un nuraghe, un villaggio e due tombe di giganti. Alla base del rilievo sono scavate numerose domus de janas. Le domus de janas sono tombe preistoriche scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica.

sediloIl nuraghe oggetto dello studio è un edificio trilobato al quale si appoggia – nel quadrante esposto a O – un corpo di forma sub-trapezoidale. Il nucleo originario è rappresentato, forse, da quest’ultimo edificio che, sviluppandosi lungo l’asse SO-NO, costituisce la parte occidentale del complesso. La struttura, lacunosa per i crolli e avviluppata da una fitta vegetazione nel lato O, presenta – nel quadrante NO – un profilo sinuoso.
Il lato SO, quello meglio conservato (m 11,5 x m 5 di altezza max.), è costruito con filari orizzontali di blocchi irregolari di basalto di medie e grandi dimensioni. Il cattivo stato di conservazione impedisce di individuare l’ingresso dell’edificio e l’articolazione degli spazi interni. Tuttavia, la forma sub-trapezoidale induce a considerarlo un nuraghe a corridoio (fine Bronzo antico-inizi Bronzo medio).
Il nuraghe trilobato (Bronzo medio avanzato-Bronzo recente-Bronzo finale) mostra un andamento concavo-convesso.
L’ingresso al complesso si apriva, forse, nella parete rettilinea del lato SE, nel tratto compreso fra le due torri angolari. Della torre esposta a O, di pianta circolare, si conserva soltanto un breve tratto del paramento murario esterno. La torre esposta ad E, accessibile attraverso un ingresso architravato volto a SE, presenta – all’interno – un vano di pianta circolare con una nicchia disposta in asse con l’ingresso (m 3,7 di diametro), coperto a ”tholos” (m 5,4 di altezza). Sulla parete sinistra, a m 1,00 dal pavimento, si apre l’accesso ad un passaggio oggi ostruito dal crollo.
A NE si sviluppa l’ampio tratto di cortina concavo-convessa che raccorda questa torre con una terza situata più a N. La cortina è costruita con blocchi di grandi dimensioni in opera poligonale, nei filari di base, e con conci squadrati e di dimensioni minori nei filari superiori. La torre N, ingombra di macerie, mostra sul piano di crollo un breve tratto del paramento murario della camera. Il lobo settentrionale si raccorda all’edificio sub-trapezoidale con un’ampia ellisse dove si sviluppa un corridoio. La torre centrale residua per un’altezza massima di m 2,5.
La vicina necropoli si affaccia suggestivamente sul pianoro, con vista aperta sul lago.
La tomba II presenta il classico schema planimetrico: corpo tombale absidato, corridoio funerario coperto, prospetto architettonico ad esedra. Il corpo tombale è disposto lungo l’asse SN, con ingresso a S (m 9 x m 5,53). Il paramento murario esterno, posato su una crepidine in opera poligonale, è costituito da lastroni in opera isodoma (spessore murario m 1.8, fiancate, m 2.73, abside). L’esedra, con bancone sedile interrotto – in corrispondenza dell’ingresso – da una piattaforma circolare, è costituita da filari di pietre isodome (corda massima m 11,6).
L’ingresso al monumento, rettangolare (m 0,35 x m 0,70; spessore m 0,35), si apre nel grande lastrone centrale dell’esedra. Il portello di chiusura, rinvenuto poco distante, ha forma parallelepipeda e angoli smussati; un riquadro centrale scolpito in rilievo in una delle facce maggiori consentiva l’adattamento al portello. Le facce laterali e quella superiore recano cavità per facilitare lo spostamento della lastra. Il corridoio, rettangolare (m 4,7 x m 0,80), è costruito in opera isodoma, con blocchi verticali alla base e aggettanti superiormente. Della parete di testata si conserva un lastrone e un blocco sovrapposto di minori dimensioni. È probabile che la copertura fosse ad ogiva tronca. Il pavimento è rivestito con grandi lastre.
Un ”concio a dentelli” tronco-piramidale (larghezza m 0,50), che è stato rinvenuto, coronava la sommità dell’esedra.
La tomba risale al Bronzo medio-Bronzo recente.
La tomba I è ancora in fase di scavo e studio.

Fonte: www.stilearte.it, 9 mar 2022

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